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Disabilità, ausili accessibili e low cost: il sogno di Simone

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Simone Soria, ingegnere informatico, ha inventato “Facemouse” per permettere di usare il computer anche a chi ha una disabilità grave. E ora l’obiettivo è creare un comunicatore portatile

 

ROMA – Aiutare le persone con grave disabilità a comunicare, pareggiare il bilancio della sua onlus e ritagliarsi quel minimo di stipendio indispensabile per vivere. È così che Simone Soria, ingegnere informatico 38enne di Soliera, in provincia di Modena, cerca di arrivare alla quadratura del cerchio ogni giorno. Ha inventato “Facemouse”, ausilio che permette anche a chi ha una disabilità grave di usare un computer.  Ne parla il numero di giugno del magazine Superabile Inail, realizzato da Dario Paladini.

Grazie a un software e a una webcam, può scrivere, inviare mail, navigare nel web, postare sui social network e utilizzare ogni altra funzione senza l’uso delle mani o della voce. Con “Facemouse” è possibile, infatti, calibrare il puntatore del mouse a qualsiasi movimento volontario che l’utente è in grado di fare. Sono circa 500 le persone che attualmente lo usano: c’è chi l’ha calibrato alla punta del naso e gli basta spostare la testa per inviare gli input al pc, chi all’unico dito che riesce a muovere, alle labbra o a uno degli occhi. “L’ho ideato quasi per gioco, per soddisfare le mie esigenze», racconta Soria. La sua tesi di laurea era su un prototipo di “Facemouse”, che pian piano stava mettendo a punto per se stesso. Grazie a un finanziamento del Fondo sociale europeo è poi riuscito a completare il progetto e, nel 2005, ha fondato, insieme all’amico Emanuele Perini, la cooperativa sociale Aida onlus.

Ha inventato “Facemouse” per permettere di usare il computer anche a chi ha una disabilità grave. E ora l’obiettivo è creare un comunicatore portatile  Ci lavorano quattro persone e la loro mission è vendere “Facemouse” (2.600 euro) e una ventina di altri ausili o software che hanno progettato in questi anni: da “Fabula infrangile” (pc-tablet per chi può usare un dito o una mano, 1.300 euro più contributo Asl) a “Ciaomondo” (comunicatore oculare, 4.600 euro), da “Playerforall” (software per disabili che fa ascoltare musica e guardare foto, 190 euro) a “Easymath” (software per scrivere formule ed esercizi di matematica, 269 euro).

“La filosofia di Aida è sempre stata quella di tenere i costi accessibili alla maggior parte delle famiglie – sottolinea –. I primi tre anni di attività sono stati molto difficili e di sacrificio, soprattutto per me e il mio socio Perini, ma anche per i dipendenti e i collaboratori. Gli anni seguenti sono stati altalenanti, non sempre chiusi con un bilancio positivo, ma gli ultimi tre sono andati bene. Il margine maggiore che abbiamo avuto è stato di 10 mila euro, giusto per dare un’idea. Gli stipendi sono in media di 1.100 euro al mese». In oltre dieci anni di attività Simone Soria e i suoi collaboratori hanno incontrato centinaia di persone disabili e le loro famiglie. “Il problema principale è che non riescono a trovare soluzioni tecniche efficaci. Mancano in commercio ausili adattabili a disabili motori gravi”. Esistono i puntatori oculari, ma sono in media molto costosi (intorno ai 20 mila euro, ndr) “e non sempre sono adatti, dipende dalla disabilità delle persona”, aggiunge l’ingegnere. Ed è per questo che ha deciso di inventare ausili che si possono modificare sulla base delle specifiche esigenze di chi deve usarli.

E il futuro? “Manca ancora un comunicatore portatile per disabili motori gravi veramente rapido – spiega –, poiché la velocità nella comunicazione interpersonale e occasionale è tutto. È possibile utilizzare “Facemouse” con un tablet Windows, agganciato alla carrozzina con un braccio meccanico. Alcune persone lo usano già, ma vorrei inventare qualcosa di ancora più rapido e pratico. Stiamo inoltre studiando come rendere accessibili i videogiochi ludici ed educativi.

Da redattoresociale


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