Sta giustamente montando la polemica sulle responsabilità pubbliche della sciagurata notte della Juventus in piazza San Carlo a Torino. Mentre la maggior parte dei 1570 feriti è tornata a casa e al massimo esibisce ancora un cerotto o una fasciatura quasi fosse una ferita di guerra (i tifosi sono irriducibili, si sa) una donna è morta e un’altra è tuttora in ospedale.
A perdere la vita non è stata un’irriducibile tifosa juventina che voleva festeggiare davanti ad un maxi-schermo una vittoria, che oltretutto non c’è stata, della squadra del cuore, ma una signora torinese che quella sera si trovava a passare del tutto casualmente in una strada laterale di piazza San Carlo ed è stata travolta dalla folla impazzita. E’ morta in ospedale dopo una lunga agonia.
Una vita umana che oggi pesa sulle spalle del sindaco grillino di Torino. Fatte le debite proporzioni, il rogo del grattacielo popolare di Londra, con le sue molteplici vittime, sta facendo tremare il governo britannico. La premier Teresa May è giustamente contestata: quella torre rappresentava da anni un pericolo per i suoi abitanti. Ora che il dramma è scoppiato, ci sarà pure un responsabile che si accolli la colpa di non aver prevenuto il disastro in modo che in futuro cose del genere non accadano più.
A Torino, forse ci penseranno due volte prima di organizzare un’altra serata pseudo calcistica in piazza, ma al momento nessuno si prende la colpa di quanto è accaduto. Sarà perché il sindaco Appendino, prima di essere eletta aveva lavorato per la Juventus ( e quindi è portata a glissare su una nefasta serata juventina) sarà perché i grillini oggi sembrano intoccabili, resta il fatto che di piazza San Carlo non si parla più. Il caso è già andato in archivio. In proposito, Beppe Grillo che pure straparla ad ogni occasione, non ha detto una parola. Come diceva un cartello sui tram di una volta, l’importante è “non disturbare il manovratore”.