Lunedì sera raccontiamo storie di draghi e di Kalashnikov, storie di bambini che vivono e che muoiono davvero mentre il mondo intorno a loro si incendia o sprofonda in fondo al mare o resta impigliato in una rete di filo spinato sui confini di questa nostra, inaccessibile, Europa. Raccontiamo storie di bambini perché hanno lo sguardo aperto e un codice semplice che aiuta a guardare il mondo e a capire. Raccontiamo le storie di quei bambini che rischiano la vita e che spesso muoiono per arrivare in questo paese che ancora si chiede se è davvero italiano chi nasce qui.
Il racconto condotto da Laura Berti, è fatto di parole accompagnate dalla musica di Alaa Arsheed sopravvissuto e sfuggito al regime di Assad in Siria e rifugiato in Italia. Con il suo violino e la chitarra di Isaac de Martin, fanno da sfondo alle letture di Erri de Luca, Francesco Pannofino, Edoardo Leo, Caterina Guzzanti, Jerry Mastrodomenico, Amin Nour, Libero de Rienzo, Ylenia Oliviero e Filippo Carrozzo. Voci importanti che hanno scelto di interpretare quelle storie semplici e terribili, spesso sospese sui confini d’Europa, raccolte da me e da Francesca Mannocchi.
Il 19 giugno al Macro, vigilia della giornata mondiale dei rifugiato, assieme alle principali organizzazioni umanitarie: Msf, Save the Children, Unicef, Unhcr, Sos Mediterranee, Cospe.
Un appuntamento organizzato dall’associazione MuMi, Museo Migrante che abbiamo fondato noi curatori della mostra “Verso il museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo di Lampedusa”. Noi che vogliamo continuare il percorso che unisce l’arte alla cultura del dialogo e della solidarietà con la mostra Bambini Migranti, una mostra itinerante che partirà da Lampedusa il prossimo settembre.
Una mostra che con il linguaggio essenziale dei bambini, ci fa immedesimare e ci spinge a capire. Il progetto museale di questa mostra è di un gruppo di videoartisti che da oltre 20 anni mescola arte e tecnologia ed espone le sue opere nei più importanti musei. Si chiama Studio Azzurro.
L’appuntamento di lunedì 19 è stato preparato assieme alla Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, al Garante nazionale dei detenuti, all’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai e alla Federazione nazionale della stampa che assieme alla Rai continuano a sostenere l’esperimento museale per costruire ponti culturali, partito da Lampedusa l’anno scorso.
Ci sarà Giusi Nicolini a raccontare le migliaia di bambini approdati sull’isola della accoglienza. Ci sarà Yvan Sagnet che ha dato vita al primo sciopero dei braccianti nella storia del nostro paese, con una lettera a sua figlia che sta per nascere.
Con il contributo di Acea spa, raccontiamo storie di bambini sui confini d’Europa storie di draghi, principesse e kalashnikov, storie di bambini che disegnano, che cantano, che fanno girotondo mentre il mondo intorno a loro si incendia o sprofonda in fondo al mare o resta impigliato in una rete di filo spinato sui confini di questa nostra, inaccessibile, Europa.
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