La vogata è stata rinviata causa maltempo
Si terrà domenica 13, con partenza alle 10.30 la vogata in Canal Grande promossa dalle società remiere veneziane per chiedere la liberazione di Alberto Trentini, il veneziano 45enne dai servizi segreti militari in Venezuela lo scorso 15 novembre. Quel giorno ha mandato l’ultimo messaggio a sua madre Armanda.
Trentini era arrivato in Venezuela lo scorso 17 ottobre e stava lavorando per la ong Humanity & Inclusion, impegnata nell’assistenza umanitaria alle persone con disabilità. In Sudamerica da neppure un mese, veniva fermato mentre si recava dalla capitale Caracas a Guasdualito, nel sudovest del Paese, per portare aiuti, in qualità di capomissione della sua organizzazione, ad alcune comunità di disabili sparsi in villaggi diversi.
Dal momento del suo arresto da parte del servizio segreto militare Alberto si trova in carcere e di lui non si hanno più notizie. Non ha ancora avuto la possibilità d’incontrare il personale dell’ambasciata italiana che pure ha chiesto di visitarlo, spiegano i familiari con il loro avvocato, Alessandra Ballerini, che è la legale anche della famiglia Regeni.
Proprio i familiari e il gruppo di amici “Alberto Trentini libero”, hanno chiesto alle Remiere veneziane di dare vita a una vogata, che dimostrasse la compattezza della città nel chiedere la liberazione di un suo concittadino. Nonostante la concomitanza di molte regate tutte le società hanno aderito all’iniziativa promossa insieme all’associazione Articolo 21 – per la difesa della libertà d’espressione – e hanno garantito la partecipazione.
Il corteo acqueo si riunirà a Santa Chiara e da lì si muoverà lungo il Canal Grande fino al Bacino San Marco dove si terrà l’alzaremi in onore di Alberto e dove parlerà la mamma di Trentini.
Alla regata in Canal Grande parteciperà la presidente del circolo di Venezia di Articolo 21, l’attrice Ottavia Piccolo, che già dal palco del teatro Goldoni, in occasione dello spettacolo “Matteotti”, aveva interrotto gli scroscianti applausi e le ovazioni del pubblico per chiedere agli spettatori di “prendere parte alla protesta civile e alle azioni che favoriscano la liberazione del nostro concittadino Alberto”.
Articolo 21 nazionale, nel dare l’adesione si augura che la prossima telefonata alla famiglia sia quella per annunciare il ritorno a casa di Alberto.