80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Per un 25 aprile unitario e plurale

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Quest’anno cade l’ottantesimo anniversario della insurrezione partigiana, della Liberazione nazionale e della sconfitta definitiva del nazifascismo. Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia, facenti parte del Corpo Volontari della Libertà, di attaccare i presìdi fascisti e tedeschi, imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate. «Arrendersi o perire!» fu l’intimazione che i partigiani quel giorno diedero ai nazifascisti ancora in armi. Entro i primissimi giorni di maggio tutta l’Italia fu liberata mettendo fine all’occupazione nazista, a vent’anni di durissima dittatura fascista e alla guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il
culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti, che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, poi alla nascita della Repubblica Italiana secondo i dettami della Costituzione democratica e antifascista.

Quest’anno il 25 aprile cade in un momento storico di profonda crisi internazionale capace di produrre da un lato il ritorno della guerra come stato costante e de facto del sistema globale e dall’altro la messa in discussione (fino alla loro stessa contestazione di legittimità) dei principali istituti di governo e di azione globale come l’ONU, la Corte Penale Internazionale o l’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente).
È in questo contesto e per queste ragioni che l’ANPI promuove la grande manifestazione del 25 Aprile prossimo richiamando la centralità della Costituzione nata dalla Resistenza come lettura critica e indirizzo di azione nel presente.
I temi posti al centro della manifestazione e del dibattito pubblico richiameranno:
1) il ripudio e la mobilitazione contro le guerre (da quella russo-ucraina nel cuore d’Europa a quella in medio-oriente che si traduce nel massacro sistematico del popolo palestinese e nella occupazione illegale della Palestina).
2) Il rifiuto della transizione verso una economia di guerra, promossa dalle classi dirigenti europee, centrata su ingenti investimenti nel comparto militare; sulla riconversione bellica delle produzioni e del lavoro; sull’ulteriore smantellamento della spesa sociale e delle politiche di Welfare.
3) Il rifiuto di un nuovo ordine europeo centrato su un asse franco-tedesco organizzato attorno alla disponibilità atomica di Parigi ed al riarmo di Berlino.
4) La proposta di un grande piano europeo di rilancio degli investimenti pubblici su lavoro, istruzione, sanità, casa, trasporti, accoglienza dei popoli migranti.
5) L’opposizione alle ipotesi di deformazione della Costituzione repubblicana proposte dal governo in ordine: alla trasformazione in senso presidenziale (o di “premierato forte”) del nostro ordinamento; allo stravolgimento del rapporto di indipendenza del potere giuridico da quello politico; alla costruzione di sistemi di controllo e repressione del dissenso e del conflitto democratico presentati all’interno del cosiddetto “decreto sicurezza”; all’introduzione della c.d. “autonomia differenziata” che pur depotenziata dalla Corte Costituzionale, tende alla disgregazione della Repubblica e ad una “secessione” delle regioni più ricche.

Nel contempo non dimenticheremo che il 25 aprile è una Festa Nazionale, festa di tutto il popolo italiano e non solo, richiamo ai valori della Libertà, della Democrazia, della Giustizia Sociale e della Pace anche per quei popoli che in questo periodo soffrono le atrocità delle guerre, delle occupazioni straniere, delle dittature e degli autoritarismi.
Questa festa inizierà con l’omaggio ai Martiri delle Fosse Ardeatine. Da Largo Bompiani, dove è sito il monumento ai Valori futuribili della Resistenza, partirà il corteo che attraverserà quei quartieri popolari che vissero i primi eroici momenti della Resistenza romana, per arrivare a Parco Schuster, (vicino all’abbazia di San Paolo fuori le Mura dove nella notte fra il 3 e il 4 febbraio 1944, la polizia fascista, sotto il comando delle SS, fece irruzione arrestando tutte le persone che vi erano rifugiate, molte delle quali indossavano l’abito religioso) luogo in cui si terranno i comizi e, fin dalla mattina i momenti culturali e artistici con musiche e letture. Questa sarà una grande
mattinata di festa, convivialità e condivisione che si concluderà con la Marcia della Liberazione che ci porterà a Porta San Paolo per rendere omaggio ai partigiani e alle partigiane presso il Memoriale della Resistenza.

VIVA LE PARTIGIANE, VIVA I PARTIGIANI, ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato Provinciale di Roma


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