Salvini si preoccupa perché il Green Deal europeo soffoca le imprese. L’automotive nazionale impreca contro l’elettrico. Trump rilancia l’uso del carbone. Le prefiche del nucleare, nonostante incidenti e scorie eterne, urlano sempre più forte. È bastata la scossa ai mercati provocata dai dazi, che subito si è scatenata la rappresaglia contro l’ambiente. Se al tutto aggiungiamo la stretta sulle sanzioni per i ragazzi di Ultima Generazione (Decreto Sicurezza), il quadro che ne esce è drammaticamente chiaro: la rivincita del CO2, come salvatore dell’economia globale.
Secondo questi nuovi padroni del mondo, meglio essere avvelenati e competitivi, che rispettosi dell’ambiente anche se con più oneri. Una pazzia. Poi, alla prossima siccità o inondazione, tornerà nei talk la paura della fine del mondo, perché l’inquinamento presenta un conto sempre più salato, ma sarà solo un’emozione che non turberà la produzione. No, non rassegnamoci all’ ozonocidio competitivo. Viva l’eco-Resistenza!