“E’ motivo di forte preoccupazione anche per il giornalismo Rai il ddl Sicurezza che in queste ore si avvia a diventare decreto legge”. Lo sottolinea il consigliere Rai Roberto Natale. “All’articolo 31 il testo – sottolinea Natale – prevede infatti che “le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico e i soggetti che erogano, in regime di autorizzazione, concessione o convenzione, servizi di pubblica utilità sono tenuti a prestare al DIS, all’AISE e all’AISI la collaborazione e l’assistenza richieste, anche di tipo tecnico e logistico, necessarie per la tutela della sicurezza nazionale… Le convenzioni possono prevedere la comunicazione di informazioni ai predetti organismi anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”.
Come ha ben evidenziato il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti in un documento votato all’unanimità, “per la Rai tale norma, che va in deroga alle regole sulla privacy, comporterà l’obbligo di fornire informazioni senza limiti, con il concreto rischio, per i giornalisti che ci lavorano, di aggiramento del segreto professionale che tutela le fonti”. Il provvedimento – prosegue – va in direzione esattamente contraria a quanto chiede il Media Freedom Act europeo, che sollecita gli Stati membri a provvedere “affinché i fornitori di media di servizio pubblico siano indipendenti dal punto di vista editoriale e funzionale e forniscano in modo imparziale una pluralità di informazioni e opinioni al loro pubblico.” Invece, una volta di più, si punta ad assoggettare l’informazione Rai, come se il giornalismo d’inchiesta fosse un pericolo dal quale guardarsi anziché un fiore all’occhiello del quale il servizio pubblico può ancora vantarsi. Governo e Parlamento italiani hanno tempo per provvedere, prima che siano gli organismi internazionali a ripristinare i diritti della libera informazione”.
(Ansa)