A Gaza è in atto una mattanza, se proprio non volete chiamarla genocidio, sulla quale un giorno gli storici si interrogheranno. E quando lo faranno, statene certi, non assolveranno nessuno. Non i vertici israeliani, ci mancherebbe altro, ma neanche coloro che si sono voltati dall’altra parte, a cominciare da un’Unione Europea che sul Medio Oriente ha elevato l’indifferenza a propria cifra politica. Tanto è bellicista per quanto riguarda l’Ucraina quanto è silente su ciò che sta avvenendo in Medio Oriente, incurante delle decine di migliaia di palestinesi assassinati, dei rivoltanti progetti immobiliari di Trump e della furia di Netanyahu, come se il sacrosanto diritto di Israele a esistere potesse giustificare ogni massacro.
Senza contare il martirio di centinaia di giornalisti palestinesi: un autentico “giornalisticidio”, un’aggressione alla libertà d’informazione a livello planetario che dovrebbe coinvolgere chiunque abbia a cuore questi temi, perché non possiamo essere tutti “Charlie” quando l’orrore colpisce i vignettisti francesi e diventare tutti Pilato quando riguarda persone con un colore della pelle diverso dal nostro. Non è dignità questa. È tutela selettiva, furbizia d’accatto, significa sancire che al mondo esistono cittadini di Serie A e cittadini senza neanche il diritto a una serie.
Per fortuna, esistono ancora personalità come la professoressa Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso l’Università di Ginevra e l’Università San Raffaele di Milano nonché autrice di “Umanità violata. La Palestina e l’inferno della ragione” (Editori Laterza). Le siamo grati per questo grido informato in difesa del concetto stesso di umanità, mai come ora messo in discussione a livello planetario.