Arriva i nuovo libro di Riccardo Cristiano, “Beirut e il futuro del mosaico arabo”, un’analisi lucida della situazione in quel quadrante del pianeta che offre tanti spunti di riflessione. In una città araba, occidentalizzata, mediterranea. Riccardo Cristiano ripercorre due secoli di storia di Beirut, soffermandosi davanti agli imperi, ai loro fallimenti, agli equivoci con l’Europa coloniale, fino all’indipendenza del Paese, al deflagrare della guerra civile e all’ingresso sulla scena di Hezbollah. Una città che nell’Ottocento ha saputo fare sua, emergendo come perla delle riforme ottomane, la sfida del vivere insieme. Ora, preceduta dalla guerra irachena del 2003 e da quella siriana del 2011, la guerra in Libano ha finito con l’unire territori da secoli separati da conflitti e accomunati dalle macerie. Dalla costa libanese alla Mesopotamia, non c’è identità comune ma un mosaico di diversità da ricomporre. Il modo migliore per provarci è partire da Beirut.
L’autore
Giornalista e vaticanista, dopo essersi occupato a lungo di politica estera ha lavorato al Giornale Radio Rai coordinando l’informazione religiosa. Collabora con «Reset», «Formiche» e «SettimanaNews». Si occupa di dialogo interreligioso ed è presidente dell’Associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio. Frequenta Beirut e il Libano dal 1989, su cui ha scritto Beirut, Libano. Tra assassini, missionari e grands cafés (UTET, 2008) e Il giorno dopo la primavera (con S. Frangieh, Mesogea, 2012). Per Castelvecchi ha pubblicato Bergoglio o barbarie. Francesco davanti al disordine mondiale (2020), Dall’Oglio. Il sequestro che non deve finire (2020) e Siamo tutti della stessa carne. Dialogo su Fratelli tutti tra un cattolico e un agnostico (2020).