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Turchia, detenzione provvisoria per il sindaco di Istanbul

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Ekrem İmamoğlu, detenzione provvisoria per il sindaco nell’ambito di un’indagine per presunti legami con il terrorismo. Diverse strade chiuse e manifestazioni vietate per cercare di prevenire proteste

La polizia turca ha emesso una misura di detenzione provvisoria per il sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, tra i principali avversari politici del presidente Recep Tayyip Erdoğan. La detenzione provvisoria è avvenuta nell’ambito di un’indagine su presunti legami del politico con il terrorismo. L’agenzia statale Anadolu Agency ha altresì ricordato che sarebbero già pronti «altri mandati di cattura per altre cento persone». Intanto, le autorità hanno chiuso molte strade intorno a Istanbul e hanno vietato la possibilità di scendere in piazza, dicono, per il timore «di possibili manifestazioni in tutta la città», blocco che rimarrà in vigore per i prossimi quattro giorni.

«La Turchia, inoltre – dice a Riforma Eco delle valli valdesi il giornalista torinese di origini turche Murat Cinar – sta limitando in modo capillare l’accesso a diverse piattaforme di social media, tra cui XYouTube, Instagram e TikTok», notizia confermata anche dall’osservatorio del Netblocks, Organizzazione di giornalismo investigativo in ambito tecnologico che monitora la sicurezza durante la navigazione in internet e il controllo esercitato su di essa dai vari governi.

La detenzione provvisoria di İmamoğlu, riferiscono le agenzie di stampa italiane e straniere, sembrerebbe essere avvenuta «dopo una perquisizione eseguita nella casa del sindaco e temporalmente dopo le polemiche sul diploma di laurea del sindaco, invalidato recentemente dall’Università, fatto che impedirebbe una sua possibile corsa alla presidenza».

Avere una laurea è infatti un requisito necessario e imprescindibile per potersi candidare alle elezioni, secondo la legge turca.

«Ekrem İmamoğlu, il sindaco di Istanbul, la città più grande della Turchia, è stato posto in detenzione provvisoria – ricorda con precisione Cinar –. All’alba del 19 marzo, la polizia ha effettuato una serie di irruzioni presso le abitazioni di 106 persone. Tra le persone portate in commissariato ci sono, oltre al sindaco di Istanbul, i sindaci dei municipi di Şişli Beylikdüzü, diversi funzionari comunali, imprenditori e giornalisti.

Şişli e Beylikdüzü, insieme, contano circa 700 mila abitanti, dunque rappresentando due aree strategiche nella politica locale di Istanbul. İmamoğlu, candidato del principale partito d’opposizione, il Partito Popolare Repubblicano (Chp), era stato rieletto per la seconda volta nel 2024, sconfiggendo con un ampio margine il candidato della coalizione di governo, il Ministro dell’Ambiente. La sua vittoria, insieme a quella di altri candidati dell’opposizione in diversi municipi di Istanbul, aveva segnato una sconfitta politica rilevante per il governo centrale».

Le accuse rivolte al sindaco, prosegue Cinar, «quelle di “fondazione di un’organizzazione criminale” e di un possibile “sostegno alle organizzazioni terroristiche”. Tra le presunte prove presentate dalla magistratura ci sarebbero le elezioni comunali del 2024, concluse con la vittoria schiacciante delle opposizioni. Secondo l’accusa – prosegue Cinar –, alcuni candidati presentatisi con altri partiti d’opposizione, oggi accusati di avere legami con organizzazioni terroristiche, sarebbero stati inseriti nei consigli comunali con l’obiettivo di facilitare l’espansione dello spazio di manovra e dell’influenza di queste organizzazioni». Al momento del suo arresto, conclude Cinar, «erano più di cento i poliziotti schierati davanti alla porta di casa del sindaco e l’hanno fermato mentre si stava per uscire».

İmamoğlu uscendo di casa è riuscito a girare un breve video messaggio nel quale ha detto: «Qualcuno vuole usurpare la volontà popolare. Mi affido al mio popolo. Continuerò a lottare contro quella persona e contro coloro che collaborano con lui».

Il partito del sindaco, che è di fatto il principale partito di opposizione (il Partito Popolare Repubblicano), terrà le sue primarie questa domenica. Partito nel quale Ekrem İmamoğlu, sarebbe stato scelto come possibile candidato per le future elezioni presidenziali.  Le prossime elezioni presidenziali in Turchia sono previste per il 2028, ma sono probabili elezioni anticipate.


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