80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

“Note di cronaca” di Stefano Corradino. Un libro veramente bello ed utile

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Già la copertina, con la bellissima illustrazione di Mauro Biani, ci indica la rotta. Posato il remo, un ragazzino guarda lontano con il cannocchiale. Non è una barca, è un pianoforte che attraversa il mare; suona un uomo assorto. Non “Sono solo canzonette”, la serietà del pianista non ammette dubbi. Il pianista è Stefano Corradino, giornalista RAI, autore di un libro che, letteralmente, non ha eguali, certamente in Italia.

Difatti, per trovare qualcosa di analogo, la seconda di copertina ci rimanda agli anni ’50 in Italia, quando Italo Calvino, Franco Fortini, Umberto Eco, Gianni Rodari e altri crearono il “Cantacronache”, per raccontare, in musica, la società italiana per come effettivamente era. Proprio subito dopo “San Remo” mi arriva il libro. Una San Remo della restaurazione, quasi anni Trenta.

Il libro ripercorre le sette canzoni che ha scritto e cantato Stefano Corradino in questi ultimi anni: Contagiò; La nave della speranza; Rosa bianca; Sulla nostra pelle; Il gioco della verità; 102 passi; Il giardino di Arianna. Sette brani che sono tutti legati a fatti di cronaca che lasciano delle ferite aperte nelle (poche) coscienze ancora sensibili. Il libro è arricchito da interviste che Stefano ha raccolto: Giovanna Botteri; Nando dalla Chiesa; Bruno Giordano; Mamadou Kouassi Pli Adama; Dacia Maraini; Riccardo Noury, Antonella Viola.

Altrettanto importanti sono le personalità e le persone citate, che hanno ispirato la stesura del libro: Giorgio Scrofani, un eroe del Covid (canzone Contagiò); Bob Geldof, intervistato da Corradino nel 2006; Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera”; Giuseppe Giulietti, Fondatore di Articolo 21; Ilaria e Luciana Alpi (canzone Rosa bianca); Giulio Regeni; Stefano Cucchi (Sulla nostra pelle); Federica Angeli, giornalista antimafia ad Ostia (Il gioco della verità); Lisa Picozzi, ingegnere, morta sul lavoro (102 passi); Ginevra e Arianna, donne colpite dall’ingiustizia (Il giardino di Arianna).

Il fil rouge con cui Stefano Corradino unisce vicende e persone è quello dell’impegno per la verità, esercitando nel modo migliore il diritto di libertà di stampa, sancito appunto dall’Art. 21 della Costituzione. Per questi meriti Corradino ha avuto tanti riconoscimenti, come il Premio Nazionale Paolo Borsellino “per la grande attenzione al tema dei misteri italiani irrisolti” e come il discorso che Stefano ha tenuto al Parlamento Europeo, in seduta Plenaria, per chiedere la condanna di un europarlamentare sovranista, che si era reso colpevole di razzismo contro una Ministra italiana di colore. Condanna ottenuta.

Un libro veramente bello ed utile. Un’opera d’arte che quasi mette insieme un gioco musivo, tenuto insieme dal collante della narrativa giornalistica di Stefano Corradino. La ricetta è semplice e straordinaria: mettere in risalto i fatti e mostrarli nella realtà odierna. Lottando contro la stragrande maggioranza dei media che usano “diffamare e infangare gli esseri umani più deboli” (Giulietti), come pure nazioni intere. Purtroppo, tutto il mondo è un luogo che “ha bisogno di eroi”. Oggi portare avanti l’impegno e la verità è un atto veramente eroico.

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