80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Manifestazione di Roma. La partecipazione ha fatto il miracolo della speranza

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Entro a fatica, Piazza del Popolo è strapiena. Serra apre la manifestazione benedicendo le differenze che tengono insieme la piazza. La signora col canetto lo prende in braccio per paura che sia schiacciato dalla gente che continua a entrare. ‘’La solitudine e le speranze – dice Serra – ci impedivano di restare in casa e ci hanno spinto fino a qui’’. Gli applausi scandiscono ogni suo passaggio. ‘’Non perdiamoci di vista’’, conclude lo scrittore, allacciando il filo con il Moretti di San Giovanni del 2002. Altri interventi con il pregio della brevità. Augias ricorda l’importanza di unirsi per contare e di dare un’anima all’Europa. Vedo pochi politici. C’è la Schlein laggiù circondata dai giornalisti. Passa la Piccolotti a passo svelto e lo sguardo fisso per non incrociarne altri, ma nessuno la contesta.

Inizio ad essere compresso dalle persone. Mi fa piacere questo disturbo perché mi dà la sensazione dell’esistenza fisica di noi europeisti. Aspettavamo solo un invito per uscire dalle nostre tane di indignazione per il sovranismo infestante. Siamo in gran parte con i capelli bianchi, ma la presenza dei giovani è significativa. Gli interventi si susseguono, mi colpisce ascoltare così tante cose intelligenti in pubblico senza neanche la melassa della retorica. Sento la costrizione di una piazza troppo affollata. Bisio dice che non si può più entrare. Decido di andare via, ma mi connetto per continuare ad ascoltare in remoto gli altri interventi (Lella Costa strepitosa). Alla fine, mi ritrovo felice come non mi capitava da tempo. La partecipazione ha fatto il miracolo della speranza: anche se ho settant’anni, ho la netta sensazione che vedrò l’Europa unita. Per davvero.

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