80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Le parole della premier sul Manifesto di Ventotene sono inaccettabili

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Altiero Spinelli nel Manifesto stigmatizzava la inevitabile lotta tra due opposte scelte: da una parte i “progressisti” che vogliono la costruzione di una federazione europea e dall’altra i “reazionari” cioè coloro che faranno di tutto per mantenere lo status quo ovvero la divisione dell’Europa in Stati nazionali. La pace si realizza con i mezzi forniti dal Manifesto di Ventotene soluzione agli egoismi nazionali e limitazione della sovranità laddove invece gli Stati nazionali avevano fallito provocando 2 guerre mondiali.
Ovviamente l’aggressione verbale al Manifesto denota una scelta finalmente chiara di cosa sia oggi Fratelli d’Italia e di cosa rappresenti la politica della presidente, nazionalista, sovranista e populista dove vince l’egoismo.
Peccato perché l’Europa del Manifesto di Ventotene è frutto anche degli indirizzi di Luigi Einaudi e da lui perorata fino alla morte, come è sposata da Alcide De Gasperi nelle proposte di riforma per la creazione di una vera unità politica, ed è quella della Dichiarazione Schuman come delle proposte di Adenauer e di tanti grandi della storia europea per l’instaurazione di un ordine sovranazionale davvero in grado di garantire democrazia, giustizia sociale e pace.
Siamo quindi al “dunque”. Che i cittadini italiani ed europei sanno bene ora come indirizzare il proprio voto, nel danno per questo governo verrà la beffa. Davanti a ciò una “operazione verità” sull’origine e sulla formazione politica e culturale della presidente del Consiglio inevitabilmente, gettando giù le vesti istituzionali e negando l’unità europea come obiettivo di salvezza oggi dell’Europa domani dell’intero globo.
Mario Leone è direttore dell’Istituto Altiero Spinelli e attivista del Movimento federalista Europeo

(Nella foto la tomba di Altiero Spinelli a Ventotene)


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