In riferimento al fermo del giornalista Gabriele Carchidi, direttore del blog Iacchitè, il capogruppo al Senato di Alleanza Verdi Sinistra, Sen. Peppe De Cristofaro, ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Giustizia.
Come abbiamo già riportato sul nostro sito, Carchidi è stato bloccato da quattro agenti della Polizia di Stato, gettato a terra e ammanettato. In rete c’è il video del fermo che sta suscitando indignazione e serie preoccupazioni.
Di seguito il tetso dell’interrogazione del Sen. De Cristofaro.
“Premesso che,
secondo quanto riportato da diverse fonti giornalistiche, il 22 marzo 2025, il giornalista Gabriele è stato fermato in via degli Stadi a Cosenza da agenti della Polizia di Stato durante un controllo;
secondo quanto riferito, il giornalista sarebbe stato ammanettato su pubblica via e condotto in questura, dove è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale;
Carchidi ha annunciato tramite il proprio legale l’intenzione di sporgere querela contro gli agenti per presunta aggressione, sostenendo di possedere un video che documenterebbe l’accaduto e supporterebbe la sua versione dei fatti;
l’episodio ha destato forte preoccupazione nell’opinione pubblica, soprattutto per il fatto che la persona coinvolta è un giornalista da tempo noto per le sue posizioni critiche nei confronti dell’amministrazione e delle istituzioni locali;
Considerato che,
la libertà di stampa e di espressione sono diritti costituzionalmente garantiti e il loro esercizio non può in alcun modo essere ostacolato o represso da comportamenti sproporzionati o illegittimi da parte delle forze dell’ordine;
l’eventualità che un fermo possa essere stato motivato – direttamente o indirettamente – dalle opinioni espresse dal giornalista sarebbe gravissima e lesiva dello Stato di diritto;
si chiede di sapere,
se i Ministri siano a conoscenza dei fatti e se siano state avviate verifiche interne sul comportamento degli agenti coinvolti;
se non ritengano opportuno disporre un’indagine urgente e imparziale per accertare quanto accaduto e garantire che, qualora emergessero condotte lesive dei diritti fondamentali, si proceda con le opportune sanzioni;
se non si ritenga necessario ribadire e rafforzare il principio secondo cui l’esercizio della libertà di espressione, anche critica e scomoda, non può in alcun modo costituire causa di discriminazione o repressione, tanto più se a farne le spese è un giornalista nell’esercizio della sua funzione democratica.”