Lunedì ore 8,30 ancora assemblea on Line di articolo 21 dedicata a Media Freedom Act, spionaggio, DDL sicurezza, aggressione al pensiero critico.
Non bastano più comunicati e indignazione, ora serve l’azione in ogni sede europea, nazionale, istituzionale, sindacale.
Lunedì rinnoveremo la richiesta per una immediata ispezione della UE e sanzioni per la violazione delle direttive europee, delle prescrizioni racchiuse nella relazione sullo Stato di Diritto, per la violazione del Media Freedom Act con particolare riferimento alle querele bavaglio, alla tutela delle fonti, alla legge sulla Rai.
Il governo Meloni ha scelto di percorrere la strada contraria, come l’Ungheria.
Mentre chiedevano le scuse a Prodi, nel frattempo hanno annunciato nuove querele contro Report, insultato il cronista Giacomo Salvini, promosso campagne contro Paolo Berizzi, Roberto Saviano, Corrado Formigli, per non parlare dei cronisti intercettati e spiati da Nello Scavo a Francesco Cancellato, da Nancy Porsia ad Angela Caponnetto.
Le scuse le vogliamo anche noi, ma dal governo Meloni che sta tentando di strappare l’articolo 21 della Costituzione.
L’articolo 31 del pessimo DDL Sicurezza farà obbligo, se approvato, a Università, scuole, e alle aziende che operano in regime di pubblica concessione, Rai compresa, forse le altre emittenti, di fornire informazioni ai servizi segreti, rivelando così anche le fonti delle inchieste giornalistiche più coraggiose e sui temi più delicati.
Si tratta della fine della tutela delle fonti e dello stesso articolo 21 della Costituzione.
Sul tema potete guardare, sulle pagine social di Articolo 21 il video di Graziella Di Mambro, responsabile Legalità della nostra associazione, che in pochi secondi spiega tutto.
Per questo lunedì 31 marzo, nella consueta assemblea settimanale di Articolo 21 si ritroveranno europarlamentari, parlamentari, costituzionalisti, legali, istituzioni dei giornalisti, croniste e cronisti per concordare le prossime iniziative pubbliche
Domani partirà anche la campagna per lo stralcio Articolo 31 DDL sicurezza, quello che vuole introdurre il controllo e la delazione nelle scuole, nelle università, alla Rai.
Subito dopo, sarà il caso di recarsi davanti a palazzo Chigi per chiedere le scuse a chi vuole cancellare la libertà di informazione, la tutela delle fonti, il segreto professionale, indispensabile premessa per realizzare una repubblica presidenziale senza più controlli.