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Le simmetriche liberazioni di Sala e di Abedini sono state presentate all’opinione pubblica come un grande successo della diplomazia italiana. Invece c’era da tenere la sordina anche dopo le liberazioni. Il silenzio stampa sarebbe stato più indicato per il governo anche a seguito del risultato ottenuto. In quanto non è ben chiaro, forse neanche per il governo, quale è la portata del risultato.
Se per risposta all’arresto di un commerciante di droni, usati per atti terroristici, uno stato terrorista arresta, senza neanche un’accusa, una giornalista innocente, c’era da agire con ben altra risolutezza. Per il principio che non si tratta con i terroristi. Altro che festeggiamenti.
Tutto quanto attuato dal governo italiano è la contraddizione di ogni principio democratico di coerenza e difesa della persona umana. Invece si è incredibilmente festeggiato il piegarsi ad un ricatto, scelta che creerà gravissimi precedenti nei rapporti con la repubblica islamica. Dal punto di vista formale la peggior figura l’ha fatta Nordio che si è arrampicato sugli specchi per liberare quello che pareva a tutti un terrorista. Soprattutto agli Usa. Una sequenza di pubbliche e pietose bugie. Del resto, il potere si basa sulla menzogna e disinformazione, anche per pensioni e sanità.
Nel merito le bugie sono state tante. Ad esempio, se è vero che l’ingegnere iraniano ha passato dati sensibili agli Usa, non si sarebbe dovuto consegnare un collaboratore al nemico. Quindi lo scambio è avvenuto formalmente alla pari, ma con un enorme successo per gli iraniani. Nel frattempo, ben tre cittadini francesi sono imprigionati in Iran senza vero motivo. Certamente uno stato come la Francia, che ha garantito un esilio dorato a Khomeini, avrebbe avuto argomenti più decorosi per trattare con gli iraniani. Ma la Francia ha ancora una coerenza e una dignità di stato.
Riguardo a Trump viene da chiedersi, ma a lui che ne viene? La presenza di Musk durante la visita di Meloni a Mar-a-Lago, fa intuire l’interesse privato. Atteggiamento tipico di un pregiudicato.
