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Torturateli, ammazzateli, lasciateli pure marcire nei vostri campi di concentramento, basta che non ce li fate venire in Italia.
Questo è il patto implicito con i libici, che ha permesso la liberazione del massacratore capo della polizia di Tripoli, Almasri. È lui che può manovrare il rubinetto delle partenze. Ciò far finire in un giorno – se apre i cancelli – la leggenda del Governo di destra che ha bloccato i flussi. Questo spiega il riguardo riservato al soggetto, con tanto di trasferimento in jet di Stato fino a destinazione.
Un caso che adesso le fonti ufficiali stanno cercando di far passare come esito di un disguido, una penosa versione ai danni del ministro Nordio. Che fa la figura del panda imbambolato sull’albero, mentre sotto succede di tutto. Le conseguenze sono nefaste. La Corte Penale Internazionale si dimostra sempre più inutile. L’Italia ne esce come un Paese impaurito dalla paura, che ha ripudiato l’accoglienza, il soccorso, l’umanità, invece di giovarsi delle energie dell’integrazione. Difficile fare peggio.