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Nessuno osi indagare i politici. Il messaggio è sempre quello: da Berlusconi alla Meloni, se la legge viene applicata a chi è al Governo, è complotto. In un attimo le toghe si tingono di rosso, il processo diventa politico, la comunicazione ‘’ad orologeria’’. La tecnica è consolidata: drammatizzare le forme, per coprire i fatti. E stavolta i fatti sono pesanti: si è favorita la fuga di un ricercato come Almasri, accusato dalla CPI di torture e omicidi, persino di aver violentato un bambino di 5 anni.
La spiegazione di un Nordio che studia le carte con la lentezza necessaria per far partire il jet di Stato con Almasri verso la Libia, è che la Meloni sia ricattabile. Quel signore le fa paura. Può scatenare l’inferno di centinaia di barconi diretti a Lampedusa. E questo distruggerebbe l’immagine della Capa volitiva, che urla nei microfoni di onore e orgoglio. L’impotenza provoca bruciori. Serve ricorrere al vittimismo giudiziario: non affatica il giudizio, stimola il senso di protezione e non danneggia il consenso. Da assumere a digiuno di informazione.