Lo slogan – nella versione originale comprendeva la parola ‘fascista’ – piaceva a Mussolini; i suoi discendenti fascio-leghisti forse lo vogliono riadottare nella pratica, con i provvedimenti governativi. Come? Al moschetto ci stanno pensando la Meloni, Piantedosi e Salvini sostenitori e finanziatori degli armamenti sul piano internazionale, in nome della Nato e degli Usa. Sul piano interno tentando di garantire l’impunità assoluta alle forze dell’ordine qualunque cosa facciano.
Come completare lo slogan? Ci pensa il ministro Valditara sempre più impegnato a dimostrare di essere degno dei colleghi, camerati o alleati che siano. Così ha pensato bene – pare anche con più di un ‘illuminato’ consiglio – di predisporre un progetto di vera e propria restaurazione reazionaria della scuola, rendendola di nuovo quel che era un tempo: socialmente selettiva. Vediamo come.
La cosa che fa più impressione, nell’immediato, è che pretenda una lettura della storia raccomandandola priva di ‘ideologizzazione’. Cosa vuol dire? Come si parlerà delle crociate? Cosa si dirà degli imperialismi che si sono succeduti nei secoli? E del nazismo, del fascismo, dello stalinismo? Quale rapporto ci sarà tra quel che gli alunni sentiranno a scuola e quel che impareranno dalle famiglie o dalla società?
C’è poi un vero e proprio ritorno alla selezione sociale grazie all’uso del latino opzionale nelle scuole medie. Sarà quello il ripristino del tradizionale canale che comincia ad indirizzare i ragazzi verso il ‘buon liceo’ scelto dalla solita ‘buona famiglia’? Dove sarebbe la pari opportunità d’istruzione garantita dalla Costituzione?
Poi diventa chiaro lo scopo di focalizzare l’attenzione sulla storia occidentale e soprattutto sul nostro patrimonio storico, dei ‘popoli italici’. Cosa ben più pericolosa persino dell’eurocentrismo. Una mentalità da provincialismo becero ed escludente, come se non facessimo tutti parte di un’unica umanità ricca sempre di relazioni. E il ritorno al passato proponendo un approccio puramente grammaticale dello studio dell’italiano, che storicamente ha rappresentato uno dei peggiori limiti didattici della scuola primaria?
Infine. Credo che non si debba neppure commentare la proposta di imparare a memoria brani della Bibbia.
Sul piano delle strutture c’è il serio problema del dimensionamento scolastico, cioè la distribuzione degli alunni per istituti e classi. Quale la soluzione? Ampliare il numero di scuole per consentire un miglior inserimento degli alunni? Tutt’altro. Verranno premiati, anche con ulteriori finanziamenti, quei dirigenti regionali che saranno in grado di aumentare il numero di studenti per classe. La premialità riservata a chi farà i salti mortali sulla pelle dei ragazzi, dei docenti, dei non docenti.
Alcuni dirigenti scolastici e amministratori pubblici sono già in fibrillazione, quasi in rivolta contro questo preoccupante ritorno al passato che si inquadra completamente nel programma complessivo della destra di riscrivere la storia, cambiare completamente la narrazione dei fatti documentati. Questa può essere l’Italia proiettata al futuro, o è la riproposizione di un’italietta chiusa in se stessa che però cerca all’estero di presentarsi con un vestito di modernità? L’opposizione a tutto questo diventa ogni giorno sempre più urgente.