La lettera dalla trincea al Ministro Valditara letta dal professor Giancarlo Burghi alla festa di Articolo 21 ha avuto un’eco straordinaria a dimostrazione di quanto sia diffuso il malcontento sulle ”Linee guida di Educazione civica” da parte di docenti, sindacati e organi consultivi come il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).
Le critiche di Burghi vertono soprattutto su un’impostazione ideologica che enfatizza alcuni concetti giuridici e valori (proprietà privata, individuo, patria, concezione atomistica della società) a scapito di altri (la natura antifascista della Costituzione, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle diversità). A differenza di altre volte, il Ministro ha evitato di ricorrere a diffide e querele affidando al suo Consigliere giuridico il compito di replicare alle critiche del prof. Burghi con una dichiarazione che affronta nel merito le questioni sollevate. A sua volta, l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, almeno momentaneamente, si è limitato a giudicare “ideologica e faziosa” la sua lettera al Ministro.
La diffusione della lettera aperta, promossa attraverso il sito e i canali social di Articolo 21, non è affatto casuale. Giancarlo Burghi, da molti anni vicino alla nostra associazione, ha partecipato come docente del Liceo Dante Alighieri di Roma (attualmente insegna al Tasso) ai concorsi sulla Costituzione organizzati da Articolo 21 nelle scuole italiane. Questi concorsi, che nel corso degli anni hanno coinvolto circa ottocento istituti scolastici di tutte le regioni italiane e decine di migliaia di giovani, hanno incoraggiato gli studenti a lavorare in modo collegiale durante l’intero anno scolastico, approfondendo gli articoli della Costituzione che tutelano la libertà d’informazione e il diritto alla conoscenza.
Dedicati all’Articolo 21, all’Articolo 3 e all’Articolo 34 della Costituzione, i concorsi sono stati realizzati in collaborazione con l’Associazione Italiana Costituzionalisti, la Rai, l’Ordine dei Giornalisti e numerose istituzioni culturali potendo contare su una giuria composta da autorevoli giuristi come Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Giuliano Amato, Roberto Zaccaria e filosofi come Remo Bodei, Giulio Giorello, Aldo Masullo.
Questo radicamento nella scuola di Articolo 21 nasce dalla consapevolezza che il diritto di informare e di essere informati rischia di essere vanificato se i lettori e gli utenti non sono in grado di comprendere, contestualizzare, interpretare correttamente e giudicare criticamente le notizie e le informazioni che ricevono.
La partecipazione attiva di numerosi studenti alle iniziative di Articolo 21 e la passione civile del professor Burghi testimoniano il nostro impegno nel promuovere una cittadinanza consapevole e informata.