80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Identificateci tutti

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Davvero surreale. Di fronte all’ennesima esibizione di saluti romani e rituali fascisti, ad Acca Larentia la polizia identifica un solo cittadino: non uno dei fascisti lasciati agire impunemente, ma un democratico che grida: “viva la resistenza”.

Come era successo a La Scala di Milano, quando una voce si era levata poco prima che l’opera lirica avesse inizio. Anche in quel caso un grido libero e democratico: “Viva l’Italia antifascista”. La Digos aveva proceduto all’identificazione del cittadino, presente nel palco reale il Vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, al quale non si chiede conto della collezione di busti del duce esibita con orgoglio.

Parliamoci chiaro: nessuno vuole rivivere l’orrore di quegli anni violenti che hanno visto morire troppi giovani, compresi quelli di Acca Larentia. Su questo punto nessun tentennamento. “No” ad ogni forma di violenza. Ed è assolutamente legittimo ricordare chi è morto.

Lo è assai meno esibire simboli di un regime che ha provocato morte, persecuzioni, una dittatura e la rivolta dei democratici che lo hanno abbattuto favorendo il ritorno alla democrazia.

E’ lì che nasce la Costituzione che rende questo paese e i suoi cittadini antifascisti. Gridare “viva la resistenza e viva l’Italia antifascista” è rinnovare quell’impegno costato la vita a migliaia di donne e uomini. Un impegno verso la libertà e contro ogni forma di repressione del pensiero; un impegno contro ogni fascismo, vecchio e nuovo. Non un motivo per essere identificati dalle forze dell’ordine.

Il clima politico in questo paese sembra andare in una sola direzione: sminuire la portata dei gesti fascisti e dell’apologia del regime. Un tentativo che mira a rendere quei gesti e quell’apologia un fatto normale e non perseguibile.

E a questo i cittadini democratici devono opporsi. Nessuna legittimazione è possibile; nessuna equiparazione o giustificazione storica è ammissibile. Da una parte c’era, e rimane, chi si è battuto per la libertà e per la democrazia, dall’altra c’era, e rimane, chi quella libertà ha oppresso con la violenza consegnando il paese all’ occupante nazista.

Non sono due “idee”, perché il fascismo non è un’idea: è la fine di tutte le idee.

Identificateci tutti. Perché non smetteremo di gridare “viva la resistenza”.


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