80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Arbeit macth frei. La menzogna che supera lo sberleffo

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“Il lavoro rende liberi”. Agghiacciante leggere, per me 50 anni or sono, la mostruosità nazista. Forse neanche nelle democrazie odierne il lavoro libera qualcuno. Come gli animali, la stragrande maggioranza degli esseri umani lavora per il sostentamento. Ma nel campo di sterminio di Auschwitz la scritta faceva parte della negazione dell’olocausto. Negazione già inserita nel progetto stesso del campo. Una struttura ideata per cancellare le tracce, anche dei corpi. Passati per i camini.

Nelle commemorazioni odierne del “Giorno della memoria” il segnale di allarme per la costante presenza dell’antisemitismo risulta inderogabile e doveroso. Ma si dovrebbe pure creare analogo allarme per la recrudescenza del razzismo, di cui l’antisemitismo è una componente essenziale. Purtroppo, il razzismo di uomini potenti porta alle guerre.

Senza andare lontano la guerra Russia-Ucraina è lo sbocco di incredibili scontri razziali tra le due etnie, peraltro molto simili, nelle aree ucraine popolate da entrambi le nazionalità. In Congo scoppia la guerra per l’influenza del Ruanda presso le etnie Tutsi. Così nella gran parte dell’Africa e in Asia. Qui il popolo curdo non ha diritto di esistenza ed è odiato in quattro nazioni. Asia è pure la Palestina. Dove Trump propone al popolo di lasciare i territori e trasferirsi in Egitto. Anche le espulsioni in corso negli Usa sono segnali di razzismo, contro “gli stranieri che mangiano i gatti”.

Del tutto abbandonato l’insegnamento di Cristo che, superando la visione israelitica, ci indicò che Dio è tale per tutti gli esseri umani, non esistendo nessun popolo eletto. Purtroppo, la croce viene usata dai razzisti per marcare il loro odio, croci uncinate e croci fiammeggianti. Povero Cristo.


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