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Qualcuno di molto autorevole in queste ore ha messo in giro nel calderone infinito della rete l’opzione che Osama Najeem Almasri non sarebbe un trafficante di uomini né avrebbe a che fare con il business dello sfruttamento. Si tratta di un’opzione che snobba, letteralmente, sia il contenuto dell’ordine di arresto che quanto affermato dagli ispettori dell’Onu. Chi è quindi Almasri? Un ufficiale libico che con la sua milizia controlla diverse prigioni e campi di detenzione libici dove sono detenuti terroristi, attivisti, oppositori politici, giornalisti e moltissimi migranti. Negli atti di indagine che sono alla base dell’ordine di arresto il generale viene indicato come direttamente coinvolto nel traffico di esseri umani. Nel 2023 gli investigatori del Consiglio di sicurezza hanno scritto che “l’abuso è commesso come parte dello schema commerciale illegale che questa rete gestisce allo scopo di ottenere guadagni finanziari e di altro tipo dai migranti che sono stati detenuti illegalmente in quelle strutture”. Lo schema criminale cui fanno riferimento gli ispettori riguarda il traffico di migranti che passa dalle prigioni controllate da Almasri. “Gli ex detenuti – scrivono gli ispettori Onu – hanno identificato Osama Najim”. Lui e Adel Mohamed Ali (detto “Sheikh Adel”) vengono considerati “direttamente responsabili del trasferimento illegale e del lavoro illegale”, nonché responsabili di violazioni gravissime come quella del “divieto di schiavitù, trattamento crudele e oltraggi alla dignità personale ai sensi del diritto internazionale umanitario”.