Fabio Sibio, classe 1974, vive in Umbria ma è di origini calabresi. Lavora come creativo per la comunicazione di multinazionali e aziende, realizzando video come regista, motion designer e animatore 3D. Nel frattempo ha realizzato, per piacere e velleità, videoclip e documentari che sono stati selezionati a festival e concorsi. Ha scritto per riviste e pubblicato diversi racconti. Ha innumerevoli passioni, tra cui il cinema, la letteratura, le arti visive, la fisica quantistica, microbiologia, musica, botanica e molto molto altro ancora.
INTERVISTA ALL’AUTORE
Carmela e Filippo avevano urgenza di raccontare la loro storia, che è anche la storia della generazione nata a cavallo tra gli anni 70 e 80. È la generazione dell’esplosione delle tv commerciali, dei cartoni animati giapponesi, della musica pop, dei primi personal computer e videogiochi; di un certo modo di andare in discoteca negli anni novanta; della speranza tradita di un mondo migliore. È la storia delle esperienze comuni di una generazione, che vengono declinate in maniera molto diversa in rapporto al luogo in cui si svolgono. Volevo rappresentare il modo in cui Nord e Sud catalizzano i cambiamenti in atto in maniera differente, in misura della diversità dei contesti, dei personaggi e delle dinamiche in cui sono calati. Un continuo rincorrersi tra maschile e femminile, nord e sud, benessere e stenti, città e campagna, sole e nebbia, mare e montagna, esacerbando gli stereotipi, descrivendo le persone e i luoghi come se fossero metafore di qualcosa di più profondo e radicato, come i funghi con cui si apre il romanzo, che anche se a noi sembrano un tutto, sono invece la manifestazione di qualcosa di più profondo, vasto, articolato, stratificato e difficilmente comprensibile. Al racconto di una relazione impossibile, fatta di avvicinamenti e allontanamenti, altre relazioni che si frappongono, successi e insuccessi, ho affiancato delle riflessioni sulla natura dei sentimenti che legano verso i propri luoghi di origine, un argomento che mi interessa da tanti punti di vista. A tale proposito anni fa ho realizzato un documentario, Lu Paisi, che affrontava questa tematica; a questo indirizzo un sito piuttosto esemplificativo https://lupaisi.weebly.com soprattutto qui c’è una tesi di laurea con una lunga intervista in cui parlo di questi temi https://lupaisi.weebly.com/
2) Raccontaci i luoghi dov’è ambientato?
I luoghi principalmente sono due: San Ermete Trifoli, paese immaginario della Calabria; Milano e una generica Brianza. San Ermente Trifoli, è un piccolo paese immaginario calabrese, simile a tanti altri paesi del sud Italia, che si trova sopra la piana di Gioia Tauro, sulle pendici dell’Aspromonte , rivolto verso il Tirreno. San Ermete Trifoli, dove è nata e vive Carmela, la protagonista femminile, è il teatro delle vicende che legheranno Carmela a Filippo, l’altro protagonista. Le parti in cui è protagonista il solo Filippo sono ambientate in una non meglio specificata zona della Brianza – dove abita con i suoi genitori – e Milano, particolarmente: la Stazione Centrale a metà anni 80; una discoteca e le strade notturne di una livida e trasgressiva Milano di fine anni novanta e infine un appartamento elegante del centro di Milano anni 2020. San Ermete sarà la connessione che per anni avvicinerà i due protagonisti che paiono non avere niente altro in comune se non l’essere vicini di casa nei mesi d’estate. Come il legame verso il proprio paese d’origine e le proprie radici, il legame tra Carmela e Filippo non è razionalmente spiegabile. Mentre Carmela vive il legame verso San Ermete in modo viscerale e spontaneo, per Filippo non sarà mai chiara e univoca la natura del suo, e lo vivrà soprattutto attraverso gli altri, innanzitutto i suoi genitori e i suoi nonni, ma sarà sempre altalenante, a tratti incomprensibile.
I protagonisti sono coetanei, nella prima parte che ho chiamato Atto I, hanno 12 anni, devono fare la terza media. Il loro legame nasce da piccolissimi, nei mesi d’estate, quando Filippo, con i nonni si trasferisce a San Ermete. Le loro case hanno un muro in comune e le porte sono adiacenti, si può dire che siano cresciuti assieme. Quando li conosciamo nel primo atto, non possono essere più diversi: Carmela forte, concreta e sicura di sé, Filippo timido, con la testa fra le nuvole e impacciato. Carmela trascorre la sua vita a San Ermete, ama alla follia il suo paese (la vedremo spostarsi brevemente solo nell’ultimo atto per andare a trovare la figlia che abita a Milano). È la quarta e ultima figlia (due maschi e due femmine) di una famiglia povera, con una cattiva nomea. La madre, Maria Rosa, fa la casalinga e il padre, Giuvanni, si arrabatta fra lavoretti e qualche imbroglio. Forte e sensibile, con una passionalità spesso trattenuta per i doveri e le sfide che la vita le pone di fronte, è intelligente e dotata più della media e la lasciamo alla fine del primo atto speranzosi che la vita le sorriderà, che potrà studiare nonostante il padre geloso e maschilista, e che riuscirà in qualche modo ad affrancarsi dalla sua situazione di disagio. Ma la vita la porrà di fronte a una serie di disavventure e traumi che metteranno a dura prova la sua forza. Dopo averla seguita nel primo atto adolescente, la troveremo nel secondo e terzo atto in due momenti cardine della sua vita e, come nel primo atto, mentre la seguiamo in una giornata qualunque, scopriremo come è arrivata a essere quello che è attraverso ricordi, racconti, aneddoti delle persone che le stanno attorno, in un intrecciarsi di piani e tempi. Verso i 30 anni è in una situazione estremamente critica, la vita la sta mettendo a dura prova e il racconto dei suoi drammi personali scorre parallelo al disgregarsi del rapporto con Filippo. Nel terzo atto, all’alba del suo quinto decennio, sembra abbia accettato le tempeste che l’hanno portata ad essere quella che è, e nonostante Filippo sia ormai solo un ricordo, ancora in qualche modo fa parte della sua vita come il suo vero unico rimpianto. Filippo è figlio unico; il padre Ermete è nato a San Ermete, piccolissimo è stato portato al nord dal padre che vi si trasferì per lavoro insieme alla madre. Nicoletta, la madre di Filippo, invece è cresciuta a San Ermete ma ha da sempre sognato di andare via dal paese, di vivere in città e fare una vita borghese. Borghese il padre di Filippo c’è diventato grazie ai suoi studi e alla sua carriera. Intelligente e timido Filippo ha pochi amici, tante passioni, tra cui la musica, la lettura, i cartoni animati, oggi sarebbe considerato un nerd. Nel secondo e terzo atto troviamo un Filippo che prende le sue strade professionali, ha relazioni ecc, ma non riesce a realizzarsi completamente, rimane incompiuto, nonostante tutte le opportunità e capacità, al contrario di Carmela che nonostante parta svantaggiata alla fine in qualche modo riesce, Filippo rimane come sospeso, invischiato più che altro in esperienze che non lo costringono a mettersi davvero alla prova. Oltre ai due protagonisti una serie di personaggi ci accompagnano per buona parte della storia, creando quel tessuto di relazioni che influenzano i protagonisti e creano le occasioni affinché le loro storie si sviluppino. Poi ci sono tutta una serie di altri personaggi e storie che sono utili soprattutto a contestualizzare il momento e il luogo in cui si trovano I protagonisti, creando appunto un Affresco che fa del romanzo in qualche modo corale.
Il titolo è nato quasi per gioco e vuole richiamare due aspetti importanti del romanzo. Innanzitutto la struttura che fa il verso alla struttura classica equilibrio-rottura-equilibrio, che, però, viene tradita dalla struttura dei vari atti, la cui ulteriore divisione in tre capitoli non segue lo stesso schema, ma uno suo proprio. Ogni Atto infatti è ulteriormente suddiviso con lo scherma Carmela-Filippo-Carmela&
Il 21 febbraio presenterò a Capitale del libro 2024 a Taurianova ( che è un paese nella zona in cui è ambientato il libro). https://www.
…esistono solo ricordi e sogni e di questi siamo fatti e solo di questi possiamo nutrire i nostri racconti.
Stratificato, intenso, variegato
Romanzo di formazione, generazionale, d’amore, storico.
Sono onnivoro e alterno romanzi a saggi. Se sei un utente Anobii puoi vedere la mia libreria qui: https://www.anobii.com/