Disturbante, dissacrante, commovente: questo era per me Oliviero Toscani. Ogni volta che usciva una sua campagna pubblicitaria, il conformismo insorgeva contro i suoi eccessi. Ricordo la foto della maglietta insanguinata accostata a pantaloni mimetici per denunciare l’assurdità della guerra; il giovane prete che bacia la giovane suora, come un richiamo dolce e spietato contro il celibato; l’esposizione degli arti scheletrici di una persona anoressica per dare visibilità al male oscuro di molti giovani; l’antirazzismo proclamato con le immagini dell’accostamento di persone di tutte le etnie.
E si potrebbe continuare, perché Toscani ha esplorato le possibilità della comunicazione visiva in ogni direzione, con un nemico dichiarato: il conformismo. In sua intervista, disse una cosa che mi colpì: ’’È proprio quando senti la paura di aver esagerato, che stai innovando’’. Ciao Oliviero, grazie per averci donato la tua creatività, il tuo coraggio, la tua rivoluzione.