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Un brutto ambiente! Le soluzioni peggio del problema

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“Metà Dio, metà Camastra”. Così mia nonna sintetizzava il comportamento di noi umani, che riusciamo ad aggravare le sventure di origine divina. Il detto ha un riferimento storico, quando, dopo il terremoto del 1693, Catania fu ricostruita con una pianta più razionale, per cui il Duca di Camastra, progettista dell’epoca, per realizzare il magnifico centro storico etneo, si fece carico di far demolire una gran parte di edifici, che il buon Dio aveva salvato. Come non pensare alla nonna vedendo le “soluzioni” (in ambito UE) del problema del cambiamento climatico. L’Europa, sta programmando un danno ambientale, economico e politico per intere generazioni di europei.

La trovata delle auto elettriche non inciderà sulla riduzione dei gas serra, perché lo spreco energetico per caricare le batterie è enorme, facendo arrivare l’energia, dalle centrali termiche alle batterie, mediante un quadruplice passaggio e relativa dispersione di energia. Analoga follia per la costruzione delle batterie, usando materie rare che determinano un impatto ambientale ed energetico enorme, sottoponendo al ricatto cinese l’Europa. Analogo ricatto cinese subiremo per la fornitura di auto elettriche, in quanto è assolutamente impensabile che, entro il 2035, l’Europa possa costruire le necessarie centinaia di milioni di autovetture elettriche, non avendo ancora modificato le industrie automobilistiche. Anche la dismissione delle fabbriche avrà un enorme impatto sociale/ambientale.

Forse esiti peggiori avrà l’altro provvedimento “ambientale” di adeguamento degli edifici, per il risparmio energetico. Limitando la valutazione all’Italia non è dato sapere quanto ci costerà adeguare circa trenta milioni di immobili, pari a solo al 50% del patrimonio abitativo italiano. Sia per le auto elettriche che per gli immobili i benefici effettivi saranno globalmente trascurabili.

Intanto continua la deforestazione nel mondo intero. Oltre che in Amazzonia, anche in Laos e Birmania, dove si stanno tagliando gli ultimi alberi di teak, per arredare le barche dei milionari occidentali. Ma anche in Finlandia le renne stanno diminuendo, per l’abbattimento degli alberi più vecchi, dove cresce il muschio di cui si nutrono. L’ipocrisia UE trionfa, con il Regolamento 2023/1115, che vieterebbe l’uso di risorse provenienti da aree deforestate. In Italia il governo sta prevedendo meno controlli per l’abbattimento di alberi, anche in aree protette. Tutto il contrario del necessario, mentre gli “interventi per l’ambiente” sono solo quelli che creano enormi business.


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