BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Tutti uniti per far liberare al più presto Cecilia Sala

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Perché bisogna far presto? Perché l’azione del nostro Ministero degli Esteri e della nostra ambasciatrice a Teheran devono da subito scongiurare qualunque violenza ai danni di Cecilia Sala. È ancora aberrante il ricordo della sorte toccata a Mahsa Amini, picchiata a morte dalla polizia iraniana perché indossava male il velo che le avrebbe dovuto coprire completamente la testa. E fa ancora paura la sorte toccata al povero Giulio Regeni in difesa del quale, per ragioni che non si sono mai capite bene, non ci fu mai un deciso intervento delle istituzioni italiane.

C’è per fortuna una differenza significativa. Paola Amadei, la nostra ambasciatrice, ha potuto visitarla nel terribile carcere Evin, destinato a rinchiudere diffidenti e oppositori del regime, portandole libri, cibo, vestiti, e l’ha trovata in buone condizioni. Arrestata il 19 dicembre, il giorno prima del progettato rientro in Italia, dopo la missione professionale svolta a Teheran, la ventinovenne giornalista del Foglio e di Chora Media aveva potuto telefonare ai suoi il giorno di Santo Stefano. Autorizzata dal regime forse con uno scopo preciso. Non certo quello di mostrare un volto umano e di comprensione, ma piuttosto per cominciare a gettare le basi di quello che sembra un programma di scambio di prigionieri. Come merce in un mercato nel quale il costo più alto che si deve affrontare, da parte di uno Stato libero, è quello di pagare un prezzo elevato, qualunque sia, per affermare che la libertà, l’informazione, la conoscenza devono prevalere su tutto.

Battaglia unitaria, senza alcuna divisione, quindi, quella che deve spingere istituzioni, forze politiche, associazioni professionali e culturali a battersi per l’immediata liberazione di Cecilia Sala. Articolo 21 è in prima linea perché un Paese come il nostro, costruito su una delle Costituzioni migliori al mondo, deve essere un baluardo per la libertà d’informazione e per i diritti civili e politici, fondamenti della Democrazia Parlamentare.


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