Da tre giorni, da mercoledì scorso, è approdato in Senato il DDL 1660, ideato e costruito per gettare le basi di uno stato di polizia volto a cancellare molti dei diritti garantiti dalla Costituzione. Quel disegno di legge contro cui sono scesi in piazza migliaia di democratici allarmati dalla pericolosa deriva autoritaria dell’Italia governata dalle destre e dai loro alleati centristi e ‘moderati’. Alleati che non si distinguono in nulla dai loro padroni politici perché il 18 settembre scorso hanno convintamente votato e fatto approvare il 1660. Bisognerà ricordarsene in un futuro più o meno vicino perché questi trasformisti sono pronti a cambiare casacca appena farà loro comodo.
Ma perché e in cosa è tanto pericoloso questo disegno di legge? Vediamone alcuni aspetti.
1) Il blocco stradale e gli scioperi diventano reati penali con previsione di condanne fino a due anni di carcere.
2) Le proteste nelle carceri e nei CPR possono essere punite con pene fino a 20 anni di carcere. Stessa sorte per chi protesta contro le grandi opere.
3) Il sostegno, l’organizzazione, anche la ‘propaganda’ delle lotte sociali è punibile fino a sei anni di carcere perché, in particolare quest’ultima, viene considerata ‘terrorismo della parola’.
4) Fino a sette anni di carcere sono previsti come pena per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni.
5) La resistenza attiva diventa punibile con una condanna fino a 15 anni di carcere.
6) Non si salva neppure la resistenza passiva, che è stata ribattezzata ‘reato anti Gandhi’. Previsti fino 4 anni di carcere.
7) Ulteriore armamento alle forze dell’ordine. Potranno detenere una seconda arma personale al di fuori di quella d’ordinanza e al di fuori del servizio.
8) Dalla tagliola carceraria non si salveranno neppure le donne incinte o le madri con figli di età inferiore ad un anno eventualmente coinvolte in qualcuno dei nuovi reati previsti dal disegno di legge.
9) Divieto dell’uso del cellulare agli immigrati privi di permesso di soggiorno. Solo quando potranno disporre dello stesso permesso potranno acquistare una Sim card.
A questo – e non è tutto – basterà aggiungere che le valutazioni sui comportamenti individuali verranno fatti solo da quelle forze dell’ordine alle quali viene consegnato un nuovo immenso potere discrezionale e decisionale per capire meglio verso dove questo governo e la maggioranza che lo sostiene vogliono portare il nostro Paese. Paese che è di tutti noi, non solo loro. E tutti noi veniamo rappresentati dalla Carta Costituzionale nata dalla resistenza, dalla lotta al nazifascismo, dalla conquista della democrazia. Evidentemente per loro è solo carta straccia, che intendono sostituire con leggi repressive che ridurranno gli spazi di democrazia, così come tentano di fare ripetutamente nei confronti della magistratura, dell’informazione, delle rappresentanze sindacali, degli studenti. Per questa ragione oggi più che mai, e da non accantonare mai, diventa fondamentale combattere contro tutti i bavagli e contro ogni forma di repressione delle libertà democratiche.