La Roma nera sta tornando, ogni anno Acca Larentia si trasforma in una prova muscolare dei rigurgiti fascisti nella capitale e tutte le volte è anche la prova di una tolleranza inaccettabile da parte di chi, invece, dovrebbe garantire l’applicazione della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista in Italia.
Mancano pochi giorni al 7 gennaio. Per la stragrande maggioranza delle persone è solo il giorno del rientro a lavoro o allo studio dopo il periodo delle feste natalizie. Per Roma e in particolare per gli abitanti del VII Municipio è una giornata da incubo, in cui un intero quartiere è presidiato, dalla sera prima, dalle forze dell’ordine che circondano Via Acca Larentia, dove ogni anno da anni si svolgono raduni, ufficialmente per ricordare tre giovani militanti uccisi il 7 gennaio 1978 (due da ignoti e uno, Stefano Recchioni, durante gli scontri che seguirono con le forze dell’ordine), ma in pratica pretesto per effettuare adunate fasciste e svolgere ritualità inneggianti al fascismo, con la fondamentale tolleranza delle Istituzioni.
Il presidente dell’ANPI nazionale Gianfranco Pagliarulo e molti rappresentanti politici dell’opposizione hanno chiesto al ministro Matteo Piantedosi di impedire tale annunciato raduno, al momento senza aver ricevuto riscontri.
Nel frattempo a Via Evandro è stata affissa abusivamente una targa dedicata a Stefano Recchioni firmata da ignoti “camerati”.
“Nel chiedere l’immediata rimozione della targa, la definitiva cancellazione della croce celtica dipinta nel cortile di Via Acca Larentia, deliberata dall’VII Municipio, lo sgombero di tutte le occupazioni abusive fasciste, a partire dalla sede di Casa Pound a Via Napoleone III e a Ostia e lo scioglimento di tutte le organizzazioni di stampo fascista, rinnoviamo la richiesta di vietare lo scempio annunciato del prossimo 7 gennaio. – scrive l’Anpi di Roma – Invitiamo tutti e tutte le antifasciste e a tutte le forze democratiche, associazioni, partiti e sindacati a vigilare e presidiare il quartiere, affinché in questo inizio 2025, anno del giubileo di pace e di lotta per il disarmo prevalga il senso di responsabilità e di rispetto della Costituzione a partire dalle Istituzioni che sono legittimate solo dal suo dettato e a cui hanno prestato giuramento solenne”.
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