BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“Non si criminalizzi il dissenso”. In 50mila alla manifestazione a Roma per dire no al Ddl sicurezza. C’era anche Articolo21

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Associazioni, partiti, centri sociali. Un cordone umano con almeno 50mila persone è partito, da piazzale del Verano, per poi concludersi a piazza del Popolo che il corteo ha raggiunto intorno alle 18:30. “Siamo circa cinquantamila, un fiume di persone” ha detto Simona Biffignandi della rete ‘A pieno regime’ che ha promosso il corteo. “Se voi fate il fascismo, noi faremo la resistenza”, ha aggiunto.

“Il ddl Sicurezza rappresenta un attacco senza precedenti ai diritti fondamentali e alla democrazia – si legge in una nota della Rete No ddl Sicurezza -. Criminalizza il dissenso, reprime il conflitto sociale e colpisce lavoratori, studenti, migranti e chi lotta per giustizia sociale e ambientale”. “Siamo donne, uomini, identità non binarie, lavoratori, studenti e attivisti. Difendiamo la democrazia contro chi vuole trasformare l’Italia in un Paese autoritario” dichiarano i promotori della manifestazione. “Non c’è sicurezza in questo disegno di legge, solo paura del dissenso e delle piazze,” sottolineano.

Anche Articolo21 era presente alla manifestazione

Durante il corteo, attivisti di Amnesty international hanno messo in sceno un flash mob con il quale hanno bloccato, per alcuni minuti, il passaggio della strada all’altezza di piazza Galeno, a Roma. Un’azione, hanno spiegato, contro la criminalizzazione del blocco stradale contenuta nel ddl Sicurezza. Sui cartelli gialli esposti da Amnesty, la scritta: “Sicurezza? No minacce alla libertà di espressione”.


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