Forse Musk ha esagerato e Trump l’ha bacchettato? Così sembrava da un accigliato attacco su X (sarà…), teso a rimettere in ordine gli addendi. E se fosse, invece, un gioco delle parti? Una commedia studiata per allargare il consenso verso la coppia? E già: il potente prossimo Presidente degli Stati Uniti e il più ricco e tecnologico tycoon parlano ad un pubblico in parte diverso, che richiede una qualche sintesi dialettica. Comunque, assistiamo ad un unicum nelle democrazie occidentali, che se mai richiama i Consoli della Roma antica. Una poltrona per due, si potrebbe dire evocando un noto film di successo. Del resto, la presunta polemica non regge davvero: simul stabunt, simul cadent. L’uno senza il vil denaro dell’altro non avrebbe vinto le elezioni, il secondo non può fare a meno delle commesse miliardarie procacciate direttamente o indirettamente dall’esecutivo USA. Tuttavia, siamo solo agli inizi di una saga che si prospetta lunga e ricca di colpi di scena. In fondo, rappresentanza e rappresentazione si saldano e costituiscono il cemento del Potere dell’età artificiale. Tecniche fuori controllo e autoritarismi feroci sono due facce della stessa medaglia: l’assalto ai diritti fondamentali conquistati in lunghi decenni di lotte. Però, sostengono i classici illuminati, a volte la reazione sopravvaluta le proprie forze e l’incantesimo nero si sgonfia. Chissà, a Natale ci rivolgiamo alla Provvidenza