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Luci e ombre a Medellin nella Colombia di Pablo Escobar, ma il paese è cambiato

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Medellin, capitale del dipartimento di Antioquia, è la punta di diamante dello sviluppo colombiano: turismo e imprenditoria legata a esso hanno creato strutture e servizi efficienti a costi moderati. Ma permangono scompensi sociali che affliggono i quartieri ancora sottomessi alle gang criminali, così come nel centro storico dove regna l’emarginazione. Ciò malgrado gli sforzi del municipio di Medellin che non riesce a incidere come vorrebbe.

Tuttavia gran parte della popolazione sta spingendo per un cambiamento, e i progetti sociali a capitale misto lo stanno sperimentando sul campo.

 

Le “invasiones

A causa delle guerre tra bande negli anni 80-90, migliaia di famiglie vennero sfrattate invadendo Medellin.
Queste dopo aver perso la casa si rivolsero ai combos, gruppi criminali che piazzarono la gente dentro lotti abusivi dopo aver incassato un pizzo, che oggi ammonta a un milione di pesos (265 USD) salario minimo mensile, o più, a seconda della grandezza del lotto. 

Le baracche di legno e mattoni con il tetto di lamiera contengono più nuclei familiari, separati da recinti. Costruite sul ciglio delle colline ai bordi delle strade, non è raro che franino a valle a causa delle piogge. 

Il canone mensile dovuto alle bande è di 50.000 COP a settimana, 200.000 al mese, cioè 52 dollari, vita natural durante, dal momento che gli abusivi non hanno diritto a riscattare la casa comprandola a titolo definitivo, essendo terreni occupati illegalmente.  I combos forniscono pure materiali da costruzione e cibo, che non possono essere acquistati fuori da questo schema, tirando su profitti extra.

Parliamo di oltre 25.000 vivienda (abitazioni) con due o tre nuclei familiari ciascuna e un numero imprecisato di bambini. La cifra totale oscilla intorno alle 350.000 unità. Solo nel Morro Moravia, fino al 1984 la discarica più grande della città, vivono oltre 44.000 persone in condizioni di alloggio precario. Secondo il Centro de Desarrollo Cultural, che prepara artisticamente i giovani di Moravia, non si conosce il numero reale degli sfollati.

Gli occupanti ricevono dai combos protezione armata contro furti, rapine e invasioni concorrenti di bande rivali. “Il governo fornisce l’elettricità, mentre l’acqua la prendiamo tramite tubature fatte da noi con allacci pirata” aggiunge Yeson, che ci racconta quello che succede qui. “Le bande riscuotono le bollette attraverso un esattore scortato da milizie armate, trattenendo una commissione. E ciò fa comodo allo Stato, che prende i soldi grazie ai metodi spicci dei paramilitari”.

Gli sfollati non hanno alternative, senza i soldi necessari per comprarsi casa legalmente. Yeson è riuscito a tirarsi fuori da questo girone dantesco ereditando quella della nonna.

Pablo Escobar reclutava i suoi sicari a Comuna 13, che il governo di Alvaro Uribe prese di mira ed occupò nel 2002 con un’operazione militare battezzata Orión, rimuovendo a forza migliaia di residenti che lasciarono sul terreno civili e soldati delle milizie Farc. Il barrio oggi è la principale meta turistica di Medellin, con zone d’ombra dove si annidano miseria e abbandono.

El Patrón, a cui è stato dedicato un murale e una teca con la sua pistola nel quartiere in Calle 10 a El Poblado che porta il suo nome, continua a essere una fonte di attrazione per il turismo internazionale. La retorica dietro la sua figura controversa, produce soldi per il municipio di Medellin: i tour continui a Comuna 13 e al museo del Poblado macinano profitti milionari, lontani però dalla sua fortuna personale: la droga gli assicurò dal 1987 al 1993 entrate per 22 miliardi di dollari annui. Fernando Botero dedicó alla sua morte un quadro esposto al Museo de Antioquia. Escobar fu dipinto con lo stile inconfondibile dell’autore.

I suoi ex gregari hanno scalato i vertici del crimine in Colombia, scavalcando il dualismo dei cartelli di Medellin e Cali, che metteva a confronto i Super Boss: Pablo Escobar contro la triade composta da Miguel Rodríguez Orejuela, José Santacruz Londoño e Hélmer Herrera. 

La Teraza è la gang che controlla parte del business criminale. Fucina di killers al servizio di Escobar negli anni di piombo colombiani, ha ereditato la sua influenza in questo settore così come nel traffico di droga e nell’estorsione.  I laboratori della costa, Bonaventura e Cali, e degli affiliati che operano in Ecuador, continuano a rifornire Medellin con la pasta di  cocaina e i suoi derivati meno “nobili”, crack e basuco, la variante più letale. 

Tren de Aragua, la gang venezuelana che domina il narcotraffico nella capitale Bogotà, ha tentato di conquistare la seconda città della Colombia ma ha dovuto rinunciare, respinta dai combos di Oficina de Envigado e Los Tiana che si spartiscono il controllo sui quartieri della città loro feudi.

 

Intervista

“Il desplazamiento forzado, urbano e rurale, così come l’influenza dei combos, fanno parte della cultura criminale profondamente radicata nei quartieri popolari”. Henry Lopera, responsabile per i Diritti Umani nella Secretaría de Inclusión Social va dritto al dunque: “I gruppi armati, a cui appartengono paramilitari provenienti dalle ex Farc, impongono con la forza lo sgombero di aree rurali, sovente su commissione delle compagnie minerarie che cercano appezzamenti per l’estrazione. Nel caso delle comunità urbane coinvolte in guerre tra bande, i vincitori fissano quote per i residenti che vengono sfrattati se non sono in grado di pagarle. 

Noi perseguiamo questi abusi, così come la tratta sessuale dei minori, ma i casi che vanno a processo sulle migliaia riportati – 245 di sgomberi forzati e 25 di traffico di minorenni – rappresentano una percentuale minima, per via della reticenza delle vittime a testimoniare, dovuta alla paura di vendette”. Una goccia in un oceano di abusi e soprusi.

Le guerre tra i cartelli della droga, le Farc e l’esercito colombiano, con attentati e conseguenti rappresaglie, hanno prodotto in trent’anni 9.758.045 vittime che, oltre a perdere la casa e i propri beni, in numerosi casi hanno versato un tributo di sangue, non vivendo abbastanza per godere i benefici dello sviluppo attuale.

 

Basuco, il crack peggiore 

“En Colombia puedes morir o vivir una vida buena.Todo depende de ti”. È la filosofia spicciola ma efficace che anima le storie raccontate da Hector, tassista freelance.

Come quella del dottore statunitense che viene qui a sniffare coca e intrattenere rapporti con prostitute minorenni; “passioni” pericolose che hanno già portato alla tomba diversi turisti durante festini micidiali a base di sesso e bevande drogate.  Senza contare le conseguenze penali, teoricamente inflessibili: se la prostituzione a Medellin è legale dai 18 anni in su, la legge sanziona attraverso condanne non inferiori ai 25 anni chi sfrutta o semplicemente fa sesso con minorenni, a prescindere che siano colombiani o stranieri a perpetrare il crimine. Ha fatto scalpore recentemente la sentenza di 26 anni – frutto di un’indagine del Centro de Attención Integral a Victimas de Abuso Sexual – inflitta a una donna di Cali che utilizzava la casa di Medellin per prostituire ai turisti la figlia di 15 anni. Un mercimonio che iniziò nel 2017 quando la bambina aveva otto anni. Come scritto poc’anzi, le sentenze di condanna definitiva per questo reato sono assai sporadiche. 

Eppure, già lungo l’uscita dell’aeroporto José Maria Cordova, le foto negli avvisi non lasciano dubbi.

Il fenomeno più evidente, non occultato nelle periferie bensì in pieno centro, è quello dei tossicodipendenti: giovani relitti umani che vivono sdraiati nelle strade attorno a Plaza Botero, alzandosi solo per comprare Basuco, il crack colombiano. Il termine deriva da “basura” cioè monnezza, poiché questa sostanza si ottiene dagli scarti della lavorazione per la pasta di coca, mischiata a etere o benzina. 

Il municipio di Medellin offre assistenza a questi emarginati, che viene ignorata.  Il basuco uccide anche il loro istinto di sopravvivenza.


Esperando Armonía

“La situazione a Medellin è migliorata parecchio, almeno qui a Manrique dove noi viviamo. Adesso puoi uscire tranquillamente anche la sera senza essere rapinato; il municipio assiste i più deboli, ma il tasso di povertà è notevolmente calato, anche qui in periferia. Se vai più avanti, te ne renderai conto”.  La coppia che abbiamo fermato per strada, si riferisce al progetto UVA (Unidades de Vida Articulada) nella sezione alta del quartiere. La Fondación Epm, che dal 2014 si occupa senza scopo di lucro dei servizi sociali colombiani, ha fornito a Manrique Oriental classi d’insegnamento, trattamento delle acque e parchi per l’infanzia.

Noi provvediamo alla riqualificazione sociale e ambientale, mentre la Alcaldia di Medellin si occupa delle abitazioni, attraverso agenzie municipali come ISVIMED che offre ai residenti in difficoltà economiche materiali gratuiti per rifare pavimenti, bagni e cucine. “ David, attivista coordinatore per la fondazione, ci spiega come sono ripartiti i compiti tra servizio pubblico e privato: “La APP (Alianzas Público Privadas) ha rifatto tutte le facciate dei barrios di Brisas del Jardín e San José de la Cima, patrocinando un progetto artistico del pittore plastico Fredy Alzate. Oltre a migliorare le condizioni degli abitanti, il municipio mira al turismo internazionale, attraverso visite guidate per emancipare le periferie dalla cattiva fama passata, facendo anche cassa per finanziare questo sforzo collettivo”. Le palazzine dipinte a colori vivaci ricoprono le colline dei barrios, affacciandosi su strade asfaltate,  attraverso una scalinata che  collega le varie sezioni di Uva de La Armonía, La Alegría y Los Sueños, davanti a fontane e parco giochi, per un totale di oltre 100mila residenti. 

L’opera è stata nominata Macro Mural Constelaciones.

La Fondazione EPM è finanziata interamente da Empresas Públicas de Medellín (EPM) società pubblica che fornisce energia elettrica, acqua e gas allo Stato di Antioquia, di cui Medellin è capitale. L’impresa vende il 25% dell’energia che consuma la Colombia.

Manrique fa parte della Comuna N°3. Medellin si divide in 16 Comunas, diversificate nelle categorie socio-economiche degli estratos 1 (Bajo-bajo) 2 (Bajo) e 3 (Bajo-medio). In pratica gli estratos classificano gli immobili in Colombia in base alle condizioni della facciata, i materiali usati per la costruzione e lo stato delle infrastrutture.

Questi fattori definiscono lo status sociale dei residenti e l’importo delle bollette da pagare per i servizi.

Manrique è ancora negli estratos 1 e 2, e paga tariffe agevolate per luce, gas e fognature. Gli estratos 3, 4, 5 e 6 sono quelli a cui appartengono i ceti medi, medio-alti e le élites. Costoro pagando extra, contribuiscono alle detrazioni per gli strati più bassi.  Gli affitti negli estratos 1 e 2 si aggirano sui 125 $ mensili + 25 tra luce acqua e gas, grazie alle tariffe agevolate. Il salario minimo è di Cop 1.300.000 ($ 325 con il cambio $ 1 = Cop 4.000.

 

Foto © F.Bacchetta

 

(Su Medellin un articolo dello stesso autore è stato pubblicato sul blog di FQ https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/30/colombia-medellin-pablo-escobar-crack/7772027/amp/)


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