Di seguito il testo integrale dell’appello che verrà letto all’evento di oggi pomeriggio ““Liberi di esprimersi, liberi di informarsi” – appello CASE Italia”
In Italia, libertà di espressione e diritto all’informazione sono sotto attacco. Giornalisti e attivisti e whistleblower sono bersagliati da un numero crescente di azioni legali temerarie, intentate per scoraggiare e silenziare le loro attività di informazione, protesta e denuncia. Uno studio del Parlamento europeo del 2022-23 fa emergere un triste primato: siamo i primi in Europa per numero di SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation), un dato confermato dal report della Coalition Against SLAPPs in Europe del 2024. Spesso a ricorrere a queste abusi legali sono politici e figure pubbliche di altissimo livello e imprese multinazionali. Quando chi detiene il potere può scegliere di intimidire le voci scomode e mettere a tacere l’informazione attraverso minacce legali continue, la democrazia è in pericolo. Gli abusi contro giornalisti, attivisti e whistleblower, interessano ognuno di noi perché ci privano della possibilità di partecipare al dibattito pubblico. Non possiamo permetterci giornalisti che si auto censurano, non possiamo accettare ritorsioni contro chi segnala illeciti gravissimi sul lavoro, contro chi si mobilita per segnalare ingiustizie. Per questo chiediamo di: Riformare la legge italiana sulla diffamazione
L’accusa infondata di avere diffamato un politico o un’azienda è alla base di quasi tutte le azioni temerarie. Per questo è importante procedere a riformare la legge italiana sulla diffamazione, che ad oggi prevede ancora la possibilità di finire in carcere, aspetto dichiarato incostituzionale. Per adeguarsi agli standard internazionali e riconoscere a tutti lo stesso diritto alla libertà di espressione è necessario prima di tutto depenalizzare la diffamazione. Il diritto civile offre metodi più efficaci ed equilibrati di quello penale per proteggere la reputazione degli individui, come il risarcimento per eventuali danni subiti.
Contemporaneamente è essenziale riformare anche dal punto di vista civile l’istituto della diffamazione, introducendo garanzie procedurali in linea con la Direttiva UE anti-SLAPP, in grado di ostacolare chi intende abusare del diritto civile per silenziare voci scomode, intasando ulteriormente i tribunali.
Recepire al più presto la direttiva europea di contrasto alle azioni legali temerarie
Nel marzo del 2024 l’Unione Europea ha approvato la direttiva Anti-SLAPP. L’Italia deve attivare con urgenza il recepimento di questa legge europea, introducendo:
- un meccanismo per identificare rapidamente se una causa civile si configura come SLAPP, in modo da poterla archiviare tempestivamente
- il pagamento delle spese processuali a carico di chi ha avviato il procedimento giudiziario abusivo
Purtroppo la direttiva europea non offre protezione a tutti i potenziali bersagli di SLAPP, ma solo a quelli coinvolti in casi “transfrontalieri”. Grazie alla pressione della nostra coalizione potranno essere considerati transfrontalieri anche i casi in cui entrambe le parti risiedono in uno stesso Stato, ma che sono di potenziale “interesse pubblico”, ovvero basati su informazioni rilevanti per più Stati dell’UE. Saranno però i tribunali nazionali e gli Stati membri a stabilirlo, con risultati tutt’altro che garantiti.
Il rischio è quello di creare un sistema a doppio binario in cui solo una minoranza dei bersagli delle azioni legali temerarie possono avere adeguata protezione, a meno di non seguire le raccomandazioni del Consiglio d’Europa che invitano ad estendere le tutele della direttiva a tutti i casi di SLAPP. Se questo non dovesse succedere, moltissimi giornalisti, attivisti e whistleblower, fra cui quelli coinvolti in casi di portata locale, potrebbero rimanere esposti ai rischi e alle conseguenze di queste molestie legali.
L’Italia quindi non deve limitarsi ad applicare strettamente quanto previsto dalla direttiva, che risente in parte dei limiti relativi agli ambiti di competenza della normativa europea, ma dotarsi di garanzie simili anche per i casi nazionali, come suggerito dalle stesse raccomandazioni UE. Il nostro paese dovrebbe inoltre osservare le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, per elaborare strategie complete ed efficaci per contrastare le azioni legali temerarie.
- estendere le garanzie procedurali a tutti i casi di SLAPP, sia nazionali sia transfrontalieri;
- istituire un limite massimo all’entità delle richieste economiche di risarcimento del danno;
- prevedere il risarcimento dei danni materiali e immateriali per i bersagli di SLAPP definire sanzioni efficaci, proporzionate certe per scoraggiare gli autori seriali di azioni temerarie;
Iniziative di formazione, sensibilizzazione e un supporto finanziario e legale per gli imputati
Per proteggere giornalisti e difensori dei diritti umani dall’abuso di SLAPP, serve inoltre che l’Italia attivi:
- corsi di formazione sulle SLAPP per giudici, pubblici ministeri e avvocati;
- iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte soprattutto ai potenziali bersagli di questo fenomeno.
- un sistema di supporto finanziario e legale per i bersagli di SLAPP, anche al fine di ridimensionare l’effetto deterrente di queste azioni legali intimidatorie e la conseguente paura di ritrovarsi da soli in una battaglia impari.
- un sistema di monitoraggio e di segnalazione trasparente dei casi di SLAPP, con informazioni puntuali sulla tipologia di attori, il numero e la durata dei procedimenti.
Per approfondire il fenomeno delle azioni temerarie:
Article 19, SLAAPs against journalists across Europe – Media Freedom Rapid Response (2022) https://www.article19.org/wp-content/uploads/2022/03/A19-SLAPPs-against-journalists-across-Europe-Regional-Report.pdf
Article 19 Europe, ARTICLE 19 Europe’s comments on DDL 466 (Balboni Bill) reforming defamation (2024) https://www.article19.org/wp-content/uploads/2024/03/ARTICLE-19-Balboni-bill-analysis-Final.pdf
CASE, SLAPPs Report 2024, SLAPPs in Europe: Mapping Trends and Cases (2024) https://www.the-case.eu/resources/a-2024-report-on-slapps-in-europe-mapping-trends-and-cases/
CASE, The Anti-SLAPP Directive creates a promising minimum standard for Member States (2024) https://www.the-case.eu/latest/the-anti-slapp-directive-creates-a-promising-minimum-standard-for-member-states/
CASE Italia, Contrasto alle SLAAP, alias azioni temerarie contro la partecipazione pubblica, in Italia – Position paper del gruppo di lavoro CASE Italia (2023) https://www.balcanicaucaso.org/Occasional-paper/Contrasto-alle-SLAPP-alias-azioni-temerarie-contro-la-partecipazione-pubblica-in-Italia-POSITION-PAPER-del-gruppo-di-lavoro-CASE-Italia
Direttiva anti-SLAPP UE: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L_202401069
Media Freedom Rapid Response, Report di missione: Mettere a tacere il quarto potere: la deriva democratica dell’Italia (2024) https://www.mfrr.eu/mettere-a-tacere-il-quarto-potere-la-deriva-democratica-dellitalia/
Parlamento europeo, Open SLAAP Cases in 2022 and 2023 – The Inci-dence of Strategic Lawsuit Against Public Participation, and Regulatory Responses in the European Union (2023) https://www.europarl.europa.eu/thinktank/en/document/IPOL_STU(2023)756468
Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Dossier: SLAPP, la querela che minaccia la libertà di espressione (2020) https://www.balcanicaucaso.org/ECPMF/ECPMF-news/Dossier-SLAPP-la-querela-che-minaccia-la-liberta-di-espressione-198695
Raccomandazione anti-SLAPP CoE https://search.coe.int/cm#{%22CoEIdentifier%22:[%220900001680af2805%22],%22sort%22:[%22CoEValidationDate%20Descending%22]}
Raccomandazione anti-SLAPP UE https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022H0758