La perversione della legge bavaglio è luciferina. Non consente di riportare tra virgolette l’esatto testo dei provvedimenti cautelari, ma solo una loro sintesi. Dov’è il trucco? Semplice: impedire di rendere noto il testo ‘’oggettivo’’ delle ordinanze – quindi inattaccabile perché fedele all’originale – e invece consentirne una interpretazione ‘’soggettiva’’- quindi attaccabile come qualsiasi punto di vista.
Le virgolette sono la tutela più forte di un giornalista. Senza, è in balìa della querela temeraria. Cioè l’azione giudiziaria adita in malafede da un potente disturbato da una rivelazione, che mette in conto la soccombenza perché mira a un obiettivo ben più rilevante: stressare con un lungo processo un giornalista per intimidire lui ed educarne cento. Mandando un messaggio preciso per la stampa: dei potenti o se ne parla bene o sono guai. Dobbiamo ribellarci! Difendere la libertà dei giornalisti significa difendere i nostri occhi da chi tira sabbia sul viso!
(Nella foto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio)