In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, il presidio di Articolo 21 Latina ha organizzato un incontro con Padre Vittorio Trani, storico cappellano di Regina Coeli, il Dott. Stefano Anastasia, Garante dei Detenuti del Lazio e Presidente dell’Associazione Antigone, l’Avv. Maurizio Forte Presidente della Camera Penale di Latina e Stefano Vanzini in rappresentanza dell’Associazione pontina “Parliamo di carcere” che ha portato nel dibattito politico e sociale della città il tema della vita in detenzione.
L’incontro partirà dalla presentazione del libro di Padre Vittorio “Come è in cielo, così sia in terra – Il carcere tra giustizia, perdono e misericordia di Vittorio Trani Colloquio con Stefano Natoli e Agnese Pellegrini” (Paoline) con la moderazione del Dott. Romano Cappelletto e di Graziella Di Mambro, referente per la Legalità di Articolo 21.
Un libro che è un dialogo dal carcere e sul carcere, per fare luce sull’aspetto umano dell’esperienza detentiva e sulla necessità di approcciarsi ai temi della pena e dell’esecuzione penale, nel solco tracciato dalla nostra Costituzione. Padre Vittorio Trani è uno nome molto conosciuto nella Capitale. Sacerdote francescano conventuale, è cappellano penitenziario dal 1972 e dal 1978 svolge questa funzione nella Casa Circondariale Regina Coeli, nel cuore di Roma (è anche padre spirituale della S.S. Lazio). Da ormai cinquant’anni, è un vero e proprio testimone vivente delle trasformazioni avvenute – e di quelle mancate – in un mondo, quello del carcere, che per tanti resta, purtroppo, un luogo ancora misterioso.
Scopo del libro – conversazione appassionata e appassionante fra padre Vittorio e due giornalisti che svolgono da anni attività di volontariato nel sistema penitenziario – è fare luce sull’aspetto umano dell’esperienza detentiva e sulla necessità, che impegna tutti, nessuno escluso, di approcciarsi ai temi della pena e dell’esecuzione penale, nel solco tracciato dalla nostra Carta Costituzionale.
Un dialogo dal carcere e sul carcere scritto attraverso l’incontro quotidiano con le persone recluse e con le loro storie intrise di sofferente umanità. Attraverso queste storie, attraverso i ricordi di fatti apparentemente insignificanti e di eventi epocali, padre Vittorio s’interroga e interroga il lettore sulle tante questioni che il mondo “carcere” richiama: il senso della pena, la funzione della pastorale carceraria, l’importanza delle misure alternative, la fede e la religione tra le sbarre, il valore del volontariato, i diritti dei carcerati, la cura verso chi esce dal carcere.