BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Audacia. E’ la parola di speranza che dovrà accompagnarci nel 2025

0 0

Inaugurato il Giubileo della speranza mostrando al mondo che le umane fragilità non sono nulla di fronte alla dottrina di Cristo, Papa Francesco ha approfondito il suo discorso ben dopo l’apertura della porta santa di S.Pietro e all’Angelus di Natale ha davvero “preso di petto” il mondo del potere, i poteri che governano paesi e soprattutto guerre e popoli.

I popoli martoriati dalle guerre sono tutti, ma proprio tutti, compresi nello sguardo di Francesco, quelli gravati dai debiti e quelli che rischiano di scomparire per i problemi climatici se altri non interverranno con la loro solidarietà verso questi fratelli.

Francesco ha scandito in chiaro che “La speranza non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità; non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri”, e infine ha concluso l’omelia aggiungendo che la speranza cristiana “esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione”. E la audacia della pace è oggi una richiesta perentoria di Francesco, che mai usa le parole a caso, perché senza sdegno e la conseguente audacia nel favorire la pace non tornerà quella speranza che deve farci respingere certe realtà con sdegno e darci la forza di agire audacemente e con coraggio per modificare quelle realta’, rievocando, senza citarlo, il testo di S. Agostino che descrive segno e coraggio come bellissimi figli della speranza.

Guardate che “audacia” e’ parola forte, complessa, molto netta.e il principale obiettivo di questa parola nell’accezione di Francescco e’ rivolta alle democrazie del mondo che si è perduto.

Servira’ molto a tutti noi ricordarci che “audacia” dovrà essere il filo rosso che ci guiderà nel corso di un 2025 che ogni giorno ricorderà un pezzo di storia patria, un pezzo di riconquista della libertà accaduto 80 anni prima. Per tutto un anno ricorderemo il 1945 e incontreremo cancellazioni di storie vere, cambiamenti di nomi, tentativi di coprire avvenimenti, alterazione delle terminologie originali, e l’audacia nella nostra attività professionale potrà significare non mediare, mantenere schiena dritta e, oltre ai codici che porteranno gli avvocati, essere sempre muniti di due testi : la Costituzione e i vangeli, meglio quelli di Giovanni e di Matteo.

E’ una scelta chiara quella di Francesco, che ha alla base i ricordi dell’appello alla disobbedienza civile di Don Milani, l’ode alla giusta eresia di Don Ciotti, la tragica frase di Alcide Cervi, dopo un raccolto ne viene un altro. Ma è un’audacia che riconosce i giovani che difendono le scelte climatiche, chi salva persone in mare, chiuque abbia la forza di rompere uno schema per fare del bene a un altro. E’ l’audacia del voler bene al prossimo. E di questo Francesco parla oggi ai più reietti in questo momento in Italia: i carcerati.

 


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21