Vasco Rossi accusa: “Il nazifascismo è ritornato” 

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In un tenero, commosso, dolce messaggio Vasco Rossi ha voluto ricordare suo padre Giovanni Carlo, ‘Papà Carlino’, morto il 31 ottobre di 45 anni fa. Ecco cosa ha scritto: “Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà, dolce, gentile. L’altra metà te l’avevano portata via i due anni di lager Nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del Nazi Fascismo”.
Poi, rivolgendosi ancora, direttamente al padre, Vasco passa al presente con una durissima accusa: “Non ci crederai, ma sono tornati, travestiti da agnelli, bulli arroganti e le facce ghignanti. Con i loro deliri, i loto dileggi, la loro propaganda e la stessa ignoranza! Io resto orgoglioso di te! Viva Giovanni Carlo Rossi…Papà Carlino”.
Parole inequivocabili, nette, che ti aspetteresti più da un politico o da un analista serio della situazione italiana ed europea, ma che invece vengono pronunciate da una grande rock star, punto di riferimento di tanti giovani, anche di generazioni diverse.
Ti aspetteresti una smentita, una presa di distanza da chi senza mezzi termini è posto sotto accusa. Invece, ecco cosa ha risposto il presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Federico Mollicone, di Fratelli d’Italia: “Caro Vasco, siamo tutti solidali e rispettosi della tua memoria familiare e condividiamo il senso profondo di questo tuo ricordo, ma con il tuo assurdo paragone oltraggi milioni di italiani che hanno dato fiducia a questo governo affermando un sillogismo falso e offensivo tra il passato che non passa e il presente che ci dà ragione”. Poi attribuisce alla sua parte politica il merito di aver istituito la giornata dedicata agli Internati Militari e chiude così: “Continueremo a cantare le tue canzoni, senza sentirci i figli di un dio minore”.
“Dio minore”? Tutto qui per l’onorevole Mollicone la tragedia del nazifascismo, di cui, peraltro, si sente figlio? Frase posta al termine di una risposta in cui chiarisce nettamente che Vasco si riferisce proprio alla sua parte politica e al Governo Meloni e nella quale non c’è alcuna parola, non dico di affermazione di antifascismo, ma almeno per condannare in modo netto il Nazi Fascismo. Ancora una volta come per ridurlo ad un’evenienza storica e addirittura ridargli dignità utilizzando il voto, più che altro di protesta, di tanti italiani.
Ulteriore conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, del tentativo di questi eredi di una tragica fase storica, di cambiare la narrazione, di riscrivere la storia, di inquinare la memoria. E la vigilanza deve aumentare.


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