Trump e le donne

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Vi proteggerò io, vi piaccia o no.” Difficile immaginare una  frase più inquietante da parte di un uomo se si è una donna indipendente e determinata a rimanere libera. Se a fare questa affermazione è addirittura il candidato alla Casa Bianca, c’è davvero da avere paura in quell’America dove la tutela della salute della donna è già stata messa a rischio con la decisione della Corte Suprema  che ha ribaltato la sentenza Wade contro Roe – in funzione da 50 anni – rinviando agli stati la legislazione in materia di aborto. Prima di questa decisione l’interruzione di  gravidanza era un diritto federale, mentre ora è lasciato ai singoli parlamenti locali deciderne i limiti, costringendo le donne che vivono negli stati a guida repubblicana a chiedere assistenza negli stati democratici dove i centri  per la salute della donna ancora funzionano.

Kamala Harris ha fatto dei diritti alla riproduzione uno dei temi forti del suo programma elettorale, sapendo quanto le donne siano sensibili  alla tutela della loro salute. Ma se le  nere sono al suo fianco, pare un’impresa più complicata convincere le bianche, soprattutto quelle evangeliche e moderate. E’ a tutte le donne bianche  che sta puntando, perché costituiscono ben il 30% dell’elettorato, il gruppo più numeroso  e in genere vanno a votare più degli uomini, sottolinea il New York Times.

Dovrebbe essere facile per la Harris, schierata a favore dei diritti delle donne, conquistarle dopo la decisione della Corte suprema sull’aborto.  Eppure nel 2020 il 53% delle bianche aveva votato per Trump e solo il 46% per Biden. Nel 2016, quando la candidata era Hillary Clinton e gli insulti di Trump volgari e sessisti contro di lei erano stati implacabili, il 47% delle  bianche aveva scelto comunque  il miliardario.

Secondo un sondaggio  New York Times/Siena a preoccuparle per  il 29% sono più l’economia e l’inflazione con i prezzi del cibo che salgono, l’aborto viene dopo e l’immigrazione sta ancora più sotto per il 14% delle bianche. Le giovani, più preoccupate per i loro diritti riproduttivi,  sono invece al fianco della Harris e stanno dandosi da fare per spingere le bianche a votare e scegliere la candidata democratica. Lasciano post it ovunque, anche nei bagni, bussano alle porte anche di elettrici repubblicane. ”Il voto è segreto” scrivono e ripetono “Non dobbiamo tornare indietro. Dobbiamo difendere i nostri diritti”. Al momento Kamala Harris sembra in leggero vantaggio e sta concentrando i suoi sforzi  negli stati in bilico. “Se vince Trump entrerà alla Casa Bianca con una lista di nemici, se vinco io porterò una lista di cose da fare” ribadisce ad ogni comizio lanciando un appello all’unità. “Sarò la presidente di tutti gli americani, basta divisioni basta odio.”

Un messaggio molto diverso dal suo rivale che in questa campagna elettorale non ha avuto donne al suo fianco. La figlia Ivanka che non lo aveva mai lasciato solo sul palco nel 2016 questa volta è scomparsa, come anche suo marito Jared Kushner. Melania ha fatto un’apparizione alla Convention e di recente al Madison Square Garden ma si è tenuta lontana dal tour elettorale. Harris ha  avuto il sostegno di svariate star di Hollywood da Beyonce a Taylor Swift a Oprah Winfrey a Springsteen e Schwarznegger. Mancano ormai 4 giorni al fatidico martedi elettorale. Ogni giorno c’è un sondaggio diverso e gli stessi sondaggisti appaiono cauti. Già più di 63 milioni di americani hanno votato per posta o grazie al voto anticipato consentito in alcuni stati.

L’unica cosa certa è che sarà una lunga notte elettorale e il vincitore non si conoscerà subito.


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