Uno dei rockettari più famosi d’Italia, Piero Pelù, impegnato dopo un certo tempo in concerti in giro per l’Italia, ha comunicato ufficialmente di aver chiuso il suo account X, ex Twitter, per dare un segnale nei confronti delle “pericolosissime dichiarazioni neotatilitarie e ingerenze politiche di Elon Musk”.
Lo ha annunciato su Instagram e Facebook. La decisione dell’artista dopo l’attacco di Elon Musk ai giudici italiani per le decisioni sui trattenimenti in Albania. “Molti mi dicono che sono un folle a prendere questa decisione ma credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche. Dopo avere già ridotto a semplice vetrina la mia pagina FB ora chiudo X per un aperto dissenso verso chi la gestisce”. “Ai miei 450.000 amici dico vediamoci su Instagram e ai miei concerti, nei bar, nelle strade, nelle librerie dove la vita vera e tangibile ancora esiste.”
Ammetto che non avrei trovato parole migliori per dare un senso ad una forma piccola di autentico dissenso, una goccina nell’oceano, in grado però, se diffusa e comunicata bene, di aiutare un risveglio delle coscienze assopite, in Italia e nel mondo, che portano su di loro la responsabilità storica di non aver osato ribellarsi praticando la disobbedienza civile e la difesa dei diritti e dei valori della democrazia.
Con motivazioni identiche il presidente del nostro sindacato, Vittorio Di Trapani, da sempre compagno di strada di Articolo21, prende la stessa decisione e chiude il suo account. Personalmente condivido del tutto questa scelta.
Per quanto mi riguarda non ho mai avuto account sui sociale network e non posso “disobbedire”, ma molti hanno ovviamente questioni di lavoro attraverso queste piattaforme. Credo però che la nostra associazione, per l’impegno e la battaglia che porta avanti per la difesa delle libertà di ogni tipo, possa riflettere se valga ancora la pena di essere come gruppo collettivo presente sul social di Musk.