La lucida, secondo me profetica, analisi che su questo nostro sito propone Riccardo Cristiano dovrebbe smuovere le coscienze, non solo individuali, ma soprattutto collettive di chi non può accettare l’idea che quanto accaduto e continuerà ad accadere sulla scia dell’accordo Trump-Musk ci porterà a quella che l’Autore ha definito, senza mezzi termini, la ‘privatizzazione del mondo’. In altre parole, quale sarà la risposta politica che la democrazia saprà dare a questa forma di tremenda oligarchia economico-politica che prende origine negli Stati Uniti sotto la guida di quel tandem che utilizzerà solo nella forma la democrazia liberale su cui si regge quel Paese, ma non nella sua sostanza?
La risposta che Riccardo Cristiano dà è ad un tempo affascinante ed ingenua. Il modello da contrapporre agli egoismi dei più forti – scrive – si trova in ‘Fratelli Tutti’ di Papa Francesco, un’enciclica che è un portentoso avvertimento al mondo su quale futuro l’umanità dovrà darsi per non soccombere sotto gli egoismi dei più ricchi e dei più potenti. Il fascino basta a far tradurre in operatività quell’avvertimento? Purtroppo no. Chi dovrebbe farlo, visto che il Papa detiene solo un’incontrastata e dirompente autorità morale, ma non gestisce alcun potere politico?
Un tempo la risposta sarebbe stata semplice: socialismo. Oggi? Ricostruiremo quei principi di solidarietà, aiuto reciproco, rispetto, o ci adegueremo – come sta già avvenendo – a cercare di stringere patti sempre più stretti con i nuovi padroni del mondo? E se così sarà, dove andremo a finire?
Se Musk ha saputo salire per tempo sul treno di Trump, per concretizzare sempre più i propri enormi interessi, tutti gli altri padroni economici della terra resteranno a guardare? Oppure prima o poi scoppierà una guerra economica tra loro, guerra che innanzi tutto ricadrà sui loro dipendenti, sulle loro famiglie, concorrendo ad aumentare la fame, il disagio, la povertà crescente in tutto il mondo?
I cosiddetti sovranismi che stanno già inchinandosi alla corte del tandem statunitense, riusciranno soltanto a rendere i loro Paesi colonie economiche e politiche. E dell’Europa, questa Europa che non ha saputo o voluto costruire una propria forte personalità politica internazionale, che ne sarà?
Da qui l’appello urgente alle forze politiche democratiche, innanzi tutto italiane ed europee, perché sappiano liberarsi da una dipendenza militare, economica e politica dagli Stati Uniti che è sempre esistita ma che rischia nel medio periodo di trasformarsi in una perdita totale di autodeterminazione.
Bisogna impegnarsi a costruire livelli di democrazia sempre più avanzati, altro che il costante, continuo restringimento degli spazi di libertà per l’informazione, la magistratura, i diritti civili a cui assistiamo quotidianamente e che non trovano adeguati riscontri in gran parte dei media, così come l’asfittica, reticente, a volte complice narrazione dei misfatti commessi da Israele contro i palestinesi e denunciati più volte in varie sedi europee.