Il primo partito d’Italia che attacca Saviano sul social network del loro idolo Musk, accusandolo di ogni nefandezza e, di fatto, esponendolo a una gogna mediatica senza precedenti; l’accanimento della maggioranza contro quei settori della magistratura che pretendono di continuare di applicare le leggi nel rispetto della Costituzione e delle norme europee; lo squadrismo che marcia, per fortuna non incontrastato, a Bologna; qualche aspirante trumpino che si permette di offendere i manifestanti con espressioni incommentabili: questo è lo stato dell’arte nell’Italia di questo triste autunno del mondo, dopo che Trump, mito di tutti i sovranisti del pianeta, è tornato trionfalmente alla Casa Bianca, dando implicitamente mano libera a istinti che fino a qualche giorno fa anche i più esagitati ritenevano di dover tenere a bada.
Non sappiamo dove ci condurrà questa stagione di vuoto della politica, censura continua, repressione del dissenso e compressione della passione e dell’impegno civico: non è un fenomeno solo italiano, anche se noi, va detto, siamo più avanti rispetto ad altri lungo il viale del tramonto della democrazia. Altri seguiranno, tuttavia. Basti pensare al declino della Germania, che a breve potrebbe trovarsi a dover fare i conti con i neo-nazisti al potere. Basti pensare alla Francia, dove ormai il non esaltante Macron, protagonista di un fallimento epocale, politico e culturale, sembra attendere solo l’arrivo di Le Pen o Bardella, in un conto alla rovescia dai contorni angoscianti. Basti pensare a ciò che sta accadendo nella Spagna alluvionata e messa in ginocchio dai cambiamenti climatici che molti negano e Trump, sempre lui!, aggraverà ulteriormente, abbandonando i già insufficienti Accordi di Parigi.