Nello sciopero del 29 novembre anche un messaggio contro le guerre e le spese militari

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Le Reti promotrici di “Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora!” hanno inviato una lettera ai segretari generali di Cgil e Uil per aggiungere un messaggio di pace e sulla necessità del taglio alle spese militari ai motivi dello sciopero del 29 novembre. Di seguito la lettera integrale.

“Caro Maurizio, caro Pierpaolo,
il prossimo sciopero generale della CGIL e della UIL il 29 novembre è una grande occasione democratica di partecipazione popolare di fronte alla preoccupazione dei lavoratori per la situazione economica e sociale del Paese, cui non si sta dando risposta. Le nostre coalizioni – con le manifestazioni contro le guerre del 26 ottobre scorso, con la partecipazione della CGIL e della UIL – hanno voluto anche sottolineare che le guerre sono contro i lavoratori, che ne pagano in prima persona il prezzo umano ed economico. Nel 2023 abbiamo avuto
oltre 50 conitti armati nel mondo, 167mila vittime, oltre 4 milioni di rifugiati. La legge di Bilancio aumenta del 12% la spesa militare e nei prossimi 3 anni le spese per armamenti ammonteranno a 40 miliardi di euro. E’ uno schiaffo alla speranza e ai diritti dei lavoratori, a chi si
trova in condizioni di povertà, al disagio di molti milioni di cittadini del Paese. L’esclusione sociale è aumentata e riguarda il 25% della popolazione italiana, ben 4,5 milioni di italiani rinunciano a curarsi perché non hanno i soldi per le visite e gli esami diagnostici. Come facciamo a difendere il nostro diritto alla salute, a salvare il nostro sistema sanitario, ad affrontare le emergenze climatiche e i disastri ambientali, a investire sui giovani, sulla scuola e sul diritto ad un lavoro dignitoso, a contrastare la povertà e le disuguaglianze sociali che stanno esplodendo, a sviluppare la solidarietà e la cooperazione internazionale se non riduciamo le spese militari? Sarebbe molto importante che durante le manifestazioni del 29 novembre venisse data voce alla necessità urgente di tagliare le spese militari. Le guerre e la corsa al riarmo hanno già gravemente compromesso il tenore di vita degli italiani, la nostra economia e la nostra democrazia. Dobbiamo fare ogni sforzo per fermare questo dramma. Per questo, vi chiediamo di dare voce alla volontà di tanti italiani e italiane di fermare le guerre e il riarmo. Nella consapevolezza che le lotte per il lavoro e per la pace camminano da sempre assieme, restiamo
in attesa di un vostro segno di disponibilità.
Cordiali saluti,
le Reti promotrici di “Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora!”


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