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In ricordo Enzo Biagi (scomparso il 6 novembre 2007)

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Oggi nella prima sessione degli Stati Generali di Articolo 21, sessione dedicata alla “pace imbavagliata”, Loris Mazzetti ci ha portato indietro nel tempo con un ricordo prezioso. Era il febbraio del 2004, Articolo 21 coordinava gli Stati Generali della Comunicazione e in migliaia firmammo un appello all’allora Presidente della Repubblica Ciampi, mirato alla nomina di Enzo Biagi a senatore a vita.

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  Dottor Carlo Azeglio Ciampi

                                                      Presidente della Repubblica

                                                      Palazzo del Quirinale

                                                                                          Roma

 

Signor Presidente della Repubblica,

gli Stati Generale della Comunicazione, che si sono tenuti venerdì 30 gennaio all’Auditorium di Roma, promossi da associazioni di giornalisti e artisti, sindacati, partiti, organizzazioni del volontariato, hanno rivolto a Lei un pensiero riconoscente per il Suo messaggio al Parlamento su libertà e  pluralismo dell’informazione e per l’intera opera che Lei svolge alla guida dello Stato.

L’assemblea ha anche pensato di rivolgersi a Lei per prospettarLe la possibilità che, nelle prossime Sue decisioni in merito alla nomina di nuovi senatori a vita, Lei riconosca un giornalista fra gli italiani che – ai sensi dell’articolo 59 della Costituzione – hanno illustrato la Patria per altissimi meriti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

L’assemblea ha auspicato che un tale riconoscimento possa riguardare in primo luogo Enzo Biagi, di cui ha ricordato l’opera molteplice e instancabile: editorialista e inviato di Stampa, Repubblica, Corriere della sera, Espresso, Panorama, direttore del telegiornale unico, di Epoca, del Resto del Carlino, inventore di RT ,primo rotocalco televisivo, autore di oltre ottanta libri tradotti  in tutti i continenti. La Repubblica ha onorato Enzo Biagi conferendogli tutte le massime onorificenze, il mondo della cultura gli ha dato lauree e cattedre ad honorem, le Nazioni Unite lo hanno nominato loro “ambasciatore” nella lotta contro la mafia e la droga.

Nel ringraziarLa, Signor Presidente, per l’attenzione che vorrà eventualmente riservare a questa aspirazione, di cui ci permettiamo di farci per primi interpreti presso di Lei, Le rinnoviamo gli auguri di successo per la sua opera a servizio del Paese.

Roma, 4 febbraio 2004


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