Il San Giusto d’oro 2024 alla Rete Solidale Trieste

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Il San Giusto d’oro 2024 va a Enrico Samer, la targa speciale del premio alla Rete Solidale Trieste. Lo ha deciso l’Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, che organizza il premio – nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti e giunto alla 58.a edizione – con la collaborazione del Comune di Trieste e il sostegno della Fondazione CrTrieste. La decisione è stata assunta dal sindacato regionale dei giornalisti dopo l’attento lavoro di selezione delle candidature svolto dal “comitato dei saggi” coordinato da Furio Baldassi.“Con l’edizione di quest’anno – spiega Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg – uniamo la Trieste del lavoro, della crescita, dello sviluppo, e la città della solidarietà, dell’accoglienza, dell’aiuto agli ultimi: elementi che non devono mai mancare e devono andare di pari passo in ogni comunità. Il premio a Enrico Samer è il dovuto riconoscimento al lavoro di un grande professionista, di un’azienda e di una famiglia che rappresentano la parte migliore di una Trieste che vuole giocare il suo ruolo di primo piano sul palcoscenico europeo. La città cresce, sa di avere molte potenzialità e il suo rapporto con il mare gioca una parte di fondamentale importanza in qualsiasi prospettiva di sviluppo. Trieste è il suo mare, il suo porto, ma anche le infrastrutture che devono ancora crescere. La famiglia Samer lo ha sempre saputo. Come ha sempre saputo che la logistica ha un ruolo cruciale per Trieste, per lo sviluppo del suo porto e per il suo futuro”.
“La targa speciale alla Rete Solidale Trieste – aggiunge Muscatello – vuole accendere un riflettore sull’altra città, quella che si spende e si espone e non esita a sporcarsi le mani per aiutare gli ultimi, in questo caso i migranti che attraverso la Rotta Balcanica arrivano nel capoluogo giuliano e qui si fermano spesso per un tempo breve, prima di proseguire il proprio viaggio di speranza verso un futuro migliore, verso una vita degna di esser vissuta. Si è per fortuna posta fine alla drammatica emergenza del Silos accanto alla stazione ferroviaria, ma il problema dell’accoglienza e dell’assistenza a queste persone non è ancora risolto. Un grazie e un plauso da parte nostra alle realtà riunite nella Rete Solidale Trieste, che garantiscono un aiuto a queste donne e a questi uomini”.La cerimonia di consegna del premio e della targa si terrà nelle prossime settimane, come da tradizione, nell’aula del consiglio comunale del Municipio triestino.

Rete Solidale Trieste

Il coordinamento unisce le forze di sette realtà che si impegnano a Trieste sui temi delle migrazioni e dell’accoglienza, sostenendo il diritto alla dignità di tutte le persone, il diritto a chiedere asilo, a ricevere accoglienza e quello alla libertà di movimento. Il primo e più importante impegno consiste nel rispondere ai bisogni delle persone in arrivo a Trieste, bisogni elementari spesso ignorati dalle istituzioni. Negli ultimi anni hanno sopperito alla mancanza di servizi e strutture pubbliche in città con azioni di sostegno quotidiane finanziate prevalentemente da donazioni private. Le diverse attività della Rete permettono alla maggior parte delle persone che arrivano a Trieste di avere un primissimo supporto materiale e un orientamento legale. Un’altra attività importante è quella di redigere regolari rapporti sulla situazione delle persone migranti in arrivo a Trieste (“Vite abbandonate”, “Silos vuoto strade piene”…), che contengono dati, analisi, ma anche raccomandazioni alle istituzioni.

La rete è composta dalle seguenti realtà:

— Comunità di San Martino al Campo

— Diaconia Valdese

— DONK-Humanitarian Medicine

— ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà

— International Rescue Committee

— Linea d’Ombra

— No Name Kitchen


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