Era il 2015 quando Maurizio Landini, all’epoca segretario della FIOM, lanciò l’idea di una “coalizione sociale”. Aveva capito, infatti, che il sindacato, in una fase di crisi strutturale della democrazia come quella che stiamo vivendo, non potesse limitarsi a svolgere una funzione di tutela della dignità e dei diritti dei lavoratori.
Oggi Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL, declina da par suo il concetto di “politica sindacale”, analizzando il ruolo del sindacato confederale in una società sempre più fragile e atomizzata. Sarà, dunque, quello di venerdì 29, uno sciopero volto non solo a contrastare una Legge di bilancio che non offre condizioni di vita e di lavoro accettabili a milioni di persone, almeno stando a ciò che affermano CGIL e UIL nella piattaforma programmatica della mobilitazione, ma a delineare un’altra idea d’Italia.
Non a caso, i settori chiave su cui è necessario intervenire, ci spiega con dovizia di particolari Bombardieri, sono la scuola e la sanità. Per garantire un futuro dignitoso a chiunque e per impedire che l’accesso alle cure si trasformi definitivamente in una questione di censo, come invece sta già avvenendo. È indispensabile restituire risorse e attenzione alla sanità pubblica – aggiunge – altrimenti le disuguaglianze finiranno col travolgerci, mettendo a rischio tutte le conquiste ottenute negli ultimi otto decenni.