Nel giorno in cui il mondo ricorda le vittime di femminicidio la presidente del consiglio, donna, e il vice presidente, uomo, non trovano di meglio che strumentalizzare la ricorrenza per fare propaganda razzista contro gli immigrati. Una pagina vergognosa che ancora una volta viene archiviata come una ”normalità” di questo tempo.
Le parole di Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono ancora più gravi se messe a confronto con i numeri, diffusi dal ministero degli interni del loro stesso governo che, forse a malincuore, ha dovuto attenersi ai dati oggettivi forniti dalle forze dell’ordine: oltre il 70 per cento dei reati di violenza sule donne nel 2023 e nel 2024 sono stati commessi da cittadini maschi italiani!
Quale può essere la motivazione di dichiarazioni di questo tipo se non usare anche una immane tragedia come questa a scopo di propaganda? Dobbiamo riconoscere che l’immigrazione è una delle motivazioni che stanno portando al governo le destre in gran parte dei nostri paesi. Noi occidentali, bianchi, ben vestiti, mediamente benestanti, non consideriamo quelli con la pelle scura, vestiti di stracci e privi di ogni cosa come nostri fratelli. La maggior parte di noi attribuisce agli immigrati ogni sorta di nefandezze, salvo poi prenderli in casa per badare gli anziani, o fare le pulizie, o affidargli i figli. Contraddizioni profonde sulle quali i partiti di destra, populisti e sovranisti, rifiutano di ragionare ma spronano invece i cittadini ad accusare gli immigrati di qualsiasi colpa. E l’unica proposta ovvia è repressione.
Non una parola sulle necessità di cambiare metodi e cultura nelle scuole, dalle materne alle superiori, il rifiuto continuo di introdurre forme di educazione sessuale e affettiva, nessun intervento per favorire l’equiparazione degli stipendi per le donne (la libertà economica è una vera difesa contro le violenze), nessun riferimento all’aiuto ai centri anti violenza o a campagne di sensibilizzazione alla denuncia. Un governo di cui vergognarsi, anche il 25 novembre.