Oggi, 9 novembre, Bologna, medaglia d’oro al valor militare per il ruolo di guida e avanguardia avuto dalla città nella Resistenza, con petardi e liquidi vari lanciati dai cittadini dalle finestre, ha così accolto il corteo dei fascisti del terzo millennio di CasaPound, che stava tentando, inutilmente, di raggiungere i neofascisti della Rete dei patrioti in piazza XX Settembre vicino alla stazione, bloccati da un folto gruppo di bolognesi che cantava Bella Ciao.
“Abbiamo costretto ancora i fascisti ad andare via dalla nostra città”, ha raccontato uno dei presenti.
Non a caso i due gruppi di neofascisti avevano chiesto di manifestare a Bologna, in una piazza vicino alla Stazione che il 2 agosto 1980 subì il più grave attentato fascista dal dopoguerra ad oggi per mano dei Nar Mambro, Fioravanti, Ciavardini, Cavallini e Bellini, quest’ultimo appartenente ad Avanguardia Nazionale.
Per Bologna e per l’Italia è ancora una ferita aperta, gli ultimi tentativi di depistaggio sono avvenuti pochi mesi fa in occasione dell’ultima ricorrenza della strage da esponenti che appartengono ai partiti di governo.
E’ assurdo che un corteo di chi si professa fascista del terzo millennio sia autorizzato a Bologna, a una settimana dalle elezioni regionali.
Torniamo alla cronaca. Bologna ha cominciato a mobilitarsi dalla mattina con un presidio molto numeroso in piazza Nettuno di fronte al Sacrario dei partigiani organizzato dalla CGIL e dall’Anpi provinciale con la sua presidente Anna Cocchi in prima fila: “Le piazze di Bologna sono luoghi dell’antifascismo militante, della consapevolezza democratica, del vivere civile”.
Oltre a tanti cittadini hanno partecipato: Elly Schlein segretaria del Pd che ha chiesto che “le organizzazioni neofasciste siano sciolte”. Noi aggiungiamo che questo doveva essere fatto da tanto tempo applicando la legge che vieta l’apologia del fascismo.
Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e il sindaco Matteo Lepore che aveva chiesto a Prefettura e Questura che la manifestazione fosse spostata in un luogo lontano dalla stazione.
Nel pomeriggio, in contemporanea con il corteo di CasaPound, di poco più di un centinaio di neofascisti, è partito da piazza Nettuno anche il corteo dei Collettivi studenteschi, oltre un migliaio di persone, con in testa uno striscione con su scritto: “Contro il fascismo di strada e di governo”.
I due cortei si sono incontrati in via dell’Indipendenza ma un doppio cordone di polizia e i lavori presenti nella strada hanno impedito lo scontro. Mentre accadeva ciò un terzo corteo, di circa duecento persone, formato dagli antagonisti, per lo più anarchici, arrivava in zona stazione e alcuni di loro a volto coperto riuscivano a raggiungere il Pincio.
La carica dalla polizia ha protetto i fascisti della Rete dei patrioti, provocando dieci feriti di cui tre rappresentanti delle forze dell’ordine.
Lunedì arriverà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per sostenere la candidata alla regione del centro destra. Stia tranquilla: Bologna è democratica e l’accoglierà come merita la carica che rappresenta.