Bandecchi minaccia Proietti. Cosa dice Piantedosi? Cosa dicono i suoi alleati?

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Forse si sbaglia a dare importanza e visibilità all’attuale sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Però è anche sbagliato tacere e subire. Questo signore, se le sue parole sono state riferite con esattezza, all’indirizzo della neo-presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha detto: “Proietti stia attenta a come parla: gliela organizzo io la festa nei prossimi cinque anni”. In questo annuncio/promessa di “festa” si può ravvisare una neppure troppo larvata una minaccia? Del resto, sarebbe coerente con il personaggio: che nel recente passato ha dimostrato in cosa consistano le “feste” come quella che promette e annuncia.

Chissà se il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi può ravvisare gli estremi per un qualche tipo di provvedimento; e forse si risolverebbe in un provvedimento boomerang: trasformerebbe questo signore in perseguitato. Sicuramente qualcuno obietterebbe che si limita e minaccia la libertà di pensiero, parola, opinione.

Si rischia di dare troppo peso alle parole di un simile personaggio? Sarebbe meglio semplicemente ignorarlo? Forse.

Come sia anche per un sindaco dovrebbe valere l’articolo 54 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge“.

Disciplina e onore… È possibile che il sindaco di Terni questo articolo non lo conosca. Ma i leader che lo hanno accolto nella loro coalizione, a partire dalla stessa presidente del Consiglio, e non ultima la presidente della regione Umbria uscente, certamente sì, lo conoscono. È lecito dunque aspettarsi che si dissocino e condannino simili espressioni di quello che fino a ieri era un loro alleato? Gli stessi cittadini di Terni dovrebbero sentire come intollerabile essere rappresentati da questo signore, e levare, forte e chiara, la loro voce.

(Nella foto il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi)


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