BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Appello per la pace in Medio Oriente di docenti e ex-docenti

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Appello per la pace in Medio Oriente

In quanto docenti e ex-docenti delle Università italiane vogliamo una cosa che sembra oggi utopia: finisca la guerra. I firmatari hanno opinioni diverse sulle cause storiche, politiche, ideologiche e economiche del conflitto, e dunque sulle sue responsabilità, ma condividono alcuni punti minimi:

1) orrore per quanto perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023, per i civili massacrati per il solo fatto di essere israeliani, per le violenze alle donne, per il sequestro di ostaggi;

2) condanna dell’occupazione israeliana di Cisgiordania e Gaza, delle violenze che ha comportato e comporta e del mancato rispetto delle risoluzioni ONU 242 e 338;

3) condanna di Hamas, in quanto incurante delle tragedie che il 7 ottobre avrebbe causato alla popolazione palestinese; e radicale alterità, più in generale, rispetto a un’organizzazione che propugna una visione della società, dei diritti delle donne e del ruolo della religione che noi rifiutiamo;

4) orrore per le sofferenze inflitte alla popolazione palestinese e per le decine di migliaia di bambini, donne e civili uccisi nella guerra mossa dal governo israeliano, che prosegue anche quando ogni necessità di autodifesa è palesemente venuta meno;

5) costernazione al vedere uno stato come Israele, che ha avuto a lungo importanti componenti di socialismo e di liberalismo, trasformarsi in un senso così ferocemente militarista e nazionalista.

Per questi punti minimi e condivisi chiediamo che Senati accademici, Facoltà e Dipartimenti deliberino di richiedere a qualsiasi struttura delle Università di Israele con cui sono in rapporto di condividere questa presa di posizione contro la politica dell’attuale governo, incurante della vita tanto dei civili palestinesi quanto degli stessi ostaggi israeliani. Nel chiedere questo esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza ai colleghi israeliani che già si oppongono, fra mille difficoltà, al governo di Benjamin Netanyahu e che ne disapprovano l’operato.

Giulia Albanese (Università di Padova)

Alessandro Barbero (Università del Piemonte Orientale)

Francesco Bartolini (Università di Macerata)

Marco Bellabarba (Università di Trento)

Franco Benigno (Scuola Normale Superiore)

Elisabetta Bini (Università di Napoli Federico II)

Federico Boscherini (Alma Mater Studiorum Università di Bologna; Istituto Officina dei Materiali, Trieste)

Sandro Carocci (Università di Roma Tor Vergata)

Alida Clemente (Università di Foggia)

Federico Del Tredici Università di Roma Tor Vergata)

Donatella Di Cesare (Sapienza Università di Roma)

John Dickie (University College London)

Patrizia Dogliani (Alma Mater Studiorum Università di Bologna)

Roberto Esposito (Scuola Normale Superiore)

Serena Ferente (University of Amsterdam)

Simona Forti (Scuola Normale Superiore)

Dario Internullo (Università di Roma Tre)

Stefano Jossa (Università di Palermo)

Vincenzo Lavenia (Alma Mater Studiorum Università di Bologna)

Giovanni Levi (Università Ca’ Foscari Venezia)

Simon Levis Sullam (Università Ca’ Foscari Venezia)

Sergio Luzzatto (University of Connecticut)

Valerio Magrelli (Università di Roma Tre)

Marco Meriggi (Università di Napoli)

Igor Mineo (Università di Palermo)

Alessandra Molinari (Università di Roma Tor Vergata)

Franco Moretti (Stanford University)

Gabriele Pedullà (Università di Roma Tre)

Silvio Pons (Scuola Normale Superiore)

Raissa Raskina (Università di Cassino)

Andrea Romano (Università di Roma Tor Vergata)

Biagio Salvemini (Università di Bari)

Mirella Schino (Università di Roma Tre)

Gilda Sensales (Sapienza Università di Roma)

Giulio Tatasciore (Università di Salerno)

Nadia Urbinati (Columbia University)

 

PER FIRMARE (con la preghiera di indicare l’Università dove si insegna o si è insegnato):

https://www.change.org/AppellominimoperlapaceinMedioOriente


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