Storie di diritti e di democrazia – La Corte costituzionale nella società

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Oggi la consueta riunione del lunedì promossa dall’Associazione Articolo 21 liberi di… nata per difendere la libertà di stampa e per il diritto di informare e di essere informati, ha ospitato la giornalista Donatella Stasio che recentemente ha dato alle stampe (insieme a Giuliano Amato) il libro: Storie di diritti e di democrazia – La Corte costituzionale nella società (Feltrinelli), per «favorire una relazione particolare con i cittadini, necessaria a costruire e a ricostruire quel rapporto di fiducia indispensabile per la tenuta della democrazia; in un’epoca di arretramento delle democrazie in favore di forme di autocrazia. Il primo sintomo di questo arretramento, non a caso, si è esplicitato con l’attacco alle corti costituzionali», ha ricordato stamane Stasio.

La Corte costituzionale, che incarna i diritti che la Costituzione riconosce a tutti noi, «ha un potere enorme – ha proseguito Stasio –, perché con le sue decisioni insindacabili incide profondamente nella vita delle persone, della politica e delle istituzioni. Eppure, pochi la conoscono, al contrario di quanto accade alle Corti supreme di altri paesi. Non c’è americano o israeliano che non sappia che cos’è, e che cosa fa, la propria Corte, percepita come coscienza del popolo e dei suoi valori. In Italia, invece, la nostra Corte è una semi sconosciuta. E questo analfabetismo è tanto più grave in tempi di “regressioni democratiche”».

A un certo punto della sua storia, ha detto Stasio, la Corte italiana decide di cambiare passo e di «viaggiare – tra i giovani, nelle carceri, nelle piazze – per farsi conoscere e conoscere e decide di essere il corpo e soprattutto la viva voce della Costituzione per contribuire a formare una responsabile “mentalità costituzionale” e una piena coscienza dei diritti».

Nel libro sono infatti presenti storie di diritti e di democrazia: «perché – ha proseguito – si racconta un pezzo della storia istituzionale del nostro paese, ed esattamente nei cinque anni (dal 2017 al 2022), attraversati insieme a Giuliano Amato alla Corte costituzionale, lui come giudice e poi come presidente ed io come responsabile della comunicazione. Il volume contiene tante storie di donne e di uomini che hanno fatto valere i loro diritti davanti alla Corte e tante storie degli stessi giudici costituzionali che, con quei diritti, si sono confrontati e che hanno incontrato, attraverso una serie di iniziative, i cittadini».

Questo libro fa entrare negli anni che hanno segnato un cambiamento fatto di traguardi, difficoltà e sfide, molte di queste ancora in corso: «La polis, la cittadinanza, ha il diritto di conoscere e di capire, e chi amministra la giustizia in nome del popolo non può sottrarsi alla responsabilità di spiegare e di farsi capire. Che non è una prerogativa esclusiva di chi fa politica, né un compito da delegare a terzi, tantomeno un mezzo per guadagnare consensi. È un dovere di ogni potere dello Stato. Quando nel mondo soffia il vento di sovranismi e di populismi – ha ammonito infine Stasio – e quando i diritti fondamentali vacillano e si aprono scenari di riforme, le Corti costituzionali sono l’antidoto migliore contro le regressioni democratiche».

Fonte: https://riforma.it/2024/10/21/storie-di-diritti-e-di-democrazia-la-corte-costituzionale-nella-societa/


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